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Coronavirus, chiuso il torneo di B1 donne di volley. La rabbia di Nino Di Giacomo

Di Gaetano Ravanà |

A causa del Coronavirus, la stagione della pallavolo italiana si conclude con largo anticipo. L’emergenza epidemiologica da Covid-19, infatti, non permette alle squadre di ripartire dopo lo stop forzato dello scorso mese di febbraio. La FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo), nelle ultime ore, ha stabilito che non saranno disputate le restanti gare della regular season e dei play off. Di conseguenza non verranno assegnati gli scudetti, le promozioni e le retrocessioni di tutti i campionati nazionali, regionali e territoriali. Il presidente della società Seap Dalli Cardillo Pallavolo Aragona, Nino Di Giacomo, appresa la notizia della conclusione della stagione, dichiara: “E’ giusto lo stop ai campionati deciso dalla Fipav per tutelare la salute degli atleti ed evitare possibili complicazioni, ma non condivido la scelta di non assegnare i titoli. La meritocrazia, in questo caso, è andata a farsi benedire, non è stata per nulla tenuta in considerazione dai vertici della pallavolo italiana. Società come la Pallavolo Aragona che ha allestito un roster di prim’ordine, investendo tanti soldi, grazie anche al supporto economico di numerosi sponsor che hanno sposato in pieno il progetto di riportare l’Aragona in serie A, era meritatamente in vetta e finalista di Coppa Italia di categoria, prima della sospensione del campionato di serie B1. Eravamo lanciatissimi verso un importante finale di stagione, ma tutto è stato vano e incredibilmente cancellato dalla Fipav. Meritavamo maggiore rispetto e più considerazione per gli enormi sacrifici fatti durante la stagione. Sono molto deluso e amareggiato da quanto imposto dalla Federazione e sono certo che si poteva benissimo trovare un’altra soluzione ma, a mio parere, è mancata la volontà politica. Sono 50 anni che vivo nell’ambiente della pallavolo e una cosa del genere non l’avevo mai vista e non me lo sarei mai potuto immaginare. La mancata assegnazione di titoli, alle squadre in testa ai rispettivi campionati, è un caso più unico che raro e, ripeto, si poteva diversamente premiare quelle società che con enormi sacrifici, soprattutto economici, hanno conquistato con merito il primato prima della doverosa sospensione. La Fipav, senza un briciolo di coscienza, non ha premiato chi come noi ha investito nel progetto di approdare in serie A2 e ci stavamo riuscendo in pieno. Mi sarei aspettato tutt’altro e in tutti campionati, con l’assegnazione dei titoli e delle promozioni alle squadre in testa ai campionati, ed il blocco delle retrocessioni. Ma così, purtroppo, non è stato ed adesso, dopo aver incassato una cocente delusione, valuterò con i legali della Società se vi sono tutti i presupposti per chiedere alla Federazione Italiana Pallavolo il risarcimento del danno economico subito”.

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