Agrigento
“Conte e Toninelli sanno che Agrigento è l’unica provincia senza autostrade?”
Al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ed al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli oggi sulla strada statale 640 Caltanissetta -Agrigento, vorrei solo ricordare che l’ennesima inaugurazione di un cantiere non risolverà certo il problema della viabilità in una provincia, unica in Italia, senza nemmeno un metro di autostrada. E’ quello che dichiara il parlamentare agrigentino Michele Catanzaro che prosegue: “Non vorrei che fosse l’ennesima passerella tanto più che la visita ha escluso tratti della stessa statale 640, pochi km più a valle, da tempo teatro di erosione accelerata e crolli. E’ inaccettabile che per la SS 640, ‘la strada degli scrittori’, che nel tratto che va da Agrigento a PortoEmpedocle attraversa un percorso unico fatto di teatri, castelli, palazzi, musei, paesaggi mozzafiato, congiungendo la casa natale di Pirandello, fino alla sua Girgenti, passando per la Scala dei Turchi e dalla miniera di sale di Realmonte venga sottovalutato l’altissimo rischio crolli, un rischio reale visto quelli che si sono verificati negli ultimi mesi ed il pericolo di altri cedimenti che rischiano di interessare la galleria 640, l’unica infrastruttura che permette ai camion, provenienti dal porto di Porto Empedocle, di andare ovunque in Sicilia. Ho già presentato un’interrogazione parlamentare e mi auguro che la protezione civile intervenga al più presto a salvaguardia della pubblica utilità. Il problema della viabilità in un’area della Sicilia importante dal punto di vista economico e turistico non è una novità, semafori deviazioni ed interruzioni non sono che la punta dell’iceberg di una rete viaria inadeguata. Il governo nazionale, piuttosto che fare inutile propaganda per spostare l’attenzione dallo scontro sulla Tav, dovrebbe riprendere il progetto della Castelvetrano -Agrigento – Gela, 170 chilometri di rete viaria che permetterebbero di chiudere l’anello autostradale e non continuare a mortificare il territorio siciliano ostacolando la crescita e lo sviluppo di un intera regione”.