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Confimpresa contro il rigassificatore

Lanciata una petizione contro l'installazione della megastruttura che verrà inviata al Presidente della Repubblica, Mattarella e, a quello del Consiglio, Draghi

Di Gaetano Ravanà |

ConfImpresa Euromed, coordinata da Alessio Lattuca, ha lanciato una petizione contro l’installazione del rigassificatore a Porto Empedocle, e ha inviato tramite Pec un appello contro tale iniziativa, sostenuto dalla raccolta di firme su change.org, a Mattarella, Draghi e ai ministri Cingolani, Franceschini, Giorgetti, Patuanelli, Giovannini, al presidente Musumeci e alla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Agrigento. Lattuca afferma: “L’appello, già firmato da tanti, posto che per la messa in funzione del rigassificatore sono necessari dai 6 ai 10 anni, intende informare e persuadere i decisori che la strada più breve e meno traumatica sarebbe quella a cui lavorano Eni e Snam, ovvero navi gasiere in grado di lavorare 10 miliardi di metri cubi all’anno, da ancorare al largo delle coste in prossimità dei porti dove già insistono i collegamenti alla rete nazionale. L’appello corrisponde ad una preghiera laica rivolta a personalità di riconosciuto valore, onestà e autorevolezza, che non possono non impegnarsi per preservare, conservare e valorizzare l’immenso giacimento di beni culturali e archeologici agrigentino, per consegnarlo alle future generazioni, possibilmente, in condizioni migliori”.

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