Prima ha pagato 760 euro, poi altri 1.520, ed infine quasi 6 mila euro, solo perché aveva sottoscritto, e mai disdetto un abbonamento editoriale con una rivista delle forze dell’ordine. Un quarantottenne di Canicattì s’è recato negli uffici del Commissariato cittadino, ed ha formalizzato una denuncia, a carico di ignoti, per l’ipotesi di truffa. Gli agenti hanno raccolto il racconto della vittima, ed hanno avviato le indagini per provare a risalire al delinquente, e tentare di recuperare il denaro versato allo sconosciuto. La vittima, attraverso il suo legale di fiducia, ha chiesto il sequestro del conto corrente del truffatore.
L’uomo inizialmente è stato contattato telefonicamente da un individuo, che qualificatosi come il responsabile dell’Ufficio di mediazione Statale di Milano, gli ha contestato un mancato pagamento della somma di quasi 5 mila euro, per un abbonamento editoriale con una rivista delle “Forze dell’ordine”, che aveva sottoscritto, e mai disdetto. Questi lo ha invitato a pagare subito la somma di 760 euro, così da estinguere il debito. Quindi ha lasciato un contatto telefonico, il codice Iban di un istituto bancario, e una email.
Il quarantottenne, per evitare paventate lungaggini burocratiche, ha dato mandato al proprio consulente di pagare, effettuando il bonifico. Da lì in avanti si sono susseguite altre chiamate, e nuove richieste di soldi, per disdire quell’abbonamento. Ed ha pagato ancora ulteriori 1.520 euro. Successivamente, è stato messo al corrente della vincita di un fantomatico ricorso risarcitorio, ma in realtà s’è trattato di uno escamotage, per spillargli altro denaro. Soltanto dopo l’ultimo bonifico, ha capito di essere caduto nella trappola di un truffatore. Ma dopo avere versato oltre 8 mila euro.