Canicattì, la dimora del giudice Livatino diventa Casa della Memoria

Di Redazione / 21 Dicembre 2020

Canicattì (Agrigento) – La fine del 2020 segna per l’Associazione Nazionale Case della Memoria l’ingresso di una Casa dal profondo valore sociale e culturale. Si tratta della casa del giudice Rosario Livatino a Canicattì (Agrigento), ucciso in un agguato di mafia nel settembre di 30 anni fa. Per il giovane magistrato, di profonda fede cristiana, è in corso la causa di beatificazione da parte della Chiesa cattolica. Si tratta della quarta casa siciliana che entra far parte della rete di grandi personaggi. La casa di via Regina Margherita 166, rimasta immutata dal 21 settembre 1990 per volere dei genitori e successivamente degli eredi, è il luogo fisico in cui Livatino ha edificato i suoi valori. Inoltre dal 2015 la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento ha posto il vincolo di tutela sulla casa e i beni mobili in essa custoditi.

“Credo che questa adesione rappresenti un primo importante passo per la nostra rete di Case della Memoria – spiega il presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, Adriano Rigoli – Costituisce l’apertura verso la tutela di una memoria di valore non solo storica e culturale, ma anche sociale e civile nel senso più profondo. Siamo felici di accogliere la casa di Rosario Livatino, la cui vita è stata esempio di grande rettitudine morale”. “La nostra associazione – aggiunge il vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria Marco Capaccioli – fin dalla sua nascita si propone di custodire la memoria dei luoghi e delle persone che del nostro Paese hanno fatto la storia. E Rosario Livatino è uno di questi. Un uomo impegnato nella lotta contro la mafia la cui memoria deve ispirare ogni giorno a fare fronte comune e affermare che costruire un futuro diverso, migliore, è possibile”. “Rosario Livatino, rappresenta un pezzo fondamentale della nostra Sicilia, che ha sempre creduto nel valore della legalità e la cui memoria merita di essere onorata ogni giorno – aggiunge Giuseppe Nuccio Iacono, coordinatore dell’Associazione Nazionale Case della Memoria in Sicilia -. Esprimo quindi la mia soddisfazione per l’ingresso della sua casa natale nella rete, e spero che questo contribuisca a tenere vivo il messaggio che Livatino ci ha lasciato”.

“Nella camera/studio di Rosario si percepisce, ancora oggi, il suo spirito e la sua tempra fortificata dalla grazia di Dio – spiegano i rappresentanti di casa Livatino -. Tra i vari libri, codici, riviste e film in vhs è possibile comprendere quali fossero i suoi interessi: tendenti ai principi di giustizia e cristianità con un pizzico di sano umorismo. L’ordine schematico dei propri effetti e la semplicità della sua camera ci lasciano immaginare come i suoi ideali fossero ben chiari al suo pensiero”. 

L’Associazione Nazionale Case della Memoria mette in rete 82 case museo in 12 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia. Abitazioni legate a tanti personaggi della cultura italiana: Giotto, Giovanni Boccaccio, Francesco Datini, Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Francesco Cavassa e Emanuele Tapparelli d’Azeglio, Agnolo Firenzuola, Pontormo, Benvenuto Cellini, Filippo Sassetti, Lorenzo Bartolini, Silvio Pellico, John Keats e Percy Bysshe Shelley, Francesco Guerrazzi, Giuseppe Verdi, Elizabeth Barrett e Robert Browning, Pellegrino Artusi, Corrado Arezzo de Spucches e Gaetan Combes de Lestrade, Giosuè Carducci, Sidney Sonnino, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Ferruccio Busoni, Maria Montessori, Enrico Caruso, Giorgio e Isa de Chirico, Antonio Gramsci, Raffaele Bendandi, Piero Bargellini, Enzo Ferrari, Primo Conti, Leonetto Tintori e Elena Berruti, Indro Montanelli, Italo Zetti, Ivan Bruschi, Ilario Fioravanti, Goffredo Parise, Barbara Marini Clarelli e Francesco Santi, Loris Jacopo Bononi, Giorgio Morandi, Sigfrido Bartolini, Venturino Venturi, Luciano Pavarotti, Robert Hawthorn Kitson con Frank William Brangwyn e Daphne Phelps, Elémire Zolla, Toti Scialoja e Gabriella Drudi, Gabriele D’Annunzio (il Vittoriale degli Italiani), Papa Clemente XII, Giacinto Scelsi e Giulio Turci, Filadelfo e Nera Simi, Secondo Casadei, Carlo Levi, Domenico Aiello e Michele Tedesco, Marino Moretti, Augusto e Anna Maria Radicati, Mauro Giuliani, Carlo Mattioli, Michelangelo Buonarroti, Sofia ed Emanuele Cacherano, Michele De Napoli, Aurelio Saffi, Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, Francesco Messina, Giuseppe Garibaldi, Francesco Baracca, Giovanni Verità, Ugo Tognazzi, Salvatore Quasimodo, Cosimo Della Ducata, Tullio Vietri, Galileo Galilei, Giovanni Michelucci, Rosario Livatino e con il Cimitero di Porta a Pinti (cosiddetto Cimitero degli Inglesi), il Cimitero degli Allori a Firenze e la Casa della Memoria di Milano. L’Associazione Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale, partecipa alla Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane di Icom Italia ed è “istituzione cooperante” del programma Unesco “Memory of the World” (sottocomitato Educazione e Ricerca).

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Tag: canicattì casa della memoria giudice magistrato rosario livatino