Acqua distribuita soltanto tre volte nelle ultime tre settimane. Accade a Canicattì dove il “servizio” – se così si può chiamare – offerto da Girgenti Acque, la società privata (oggi guidata dai commessari prefettizi) che gestisce il servizio idrico integrato, lascia parecchio a desiderare.

Venti anni fa, quando hanno ottenuto dall’allora Ato l’incarico, avevano promesso nel giro di pochi anni l’acqua 24 ore su 24. Poi nel frattempo l’azienda è stata commissariata per una interdittiva antimafia e al vertici ci sono tecnici nominati dalla Prefettura. Ma per i cittadini non è cambiato nulla per quanto riguarda la qualità del servizio offerto. La promessa dell’acqua 24 ore su 24 – che anzi, era anche una delle voci previste dal contratto – resta del tutto disattesa con la situazione che non sembra migliorare ma anzi peggiorare.

Girgenti Acque peraltro non ha nemmeno segnalato guasti o problematiche di alcun genere nelle ultime settimana ed è dunque un assoluto mistero il perché di acqua da queste parti ne arrivi sempre di meno. I sindaci – molto a parole e pochissimo con i fatti – sostengono sia l’ora di tornare alla gestione pubblica dell’acqua con un consorzio dei comuni ma si tratta di un iter talmente lungo e complicato (e soggetto a possibili ricorsi) che al momento sembra un’ipotesi molto lontana. E intanto, nonostante le tariffe alle stelle, l’acqua continua ad arrivare con il contagocce. E gli unici che sorridono sono gli autobottisti, un retaggio del secolo scorso, che però da queste parti fanno affari d’oro anche nel XXI secolo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA