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Calci e pugni ad una cagnetta, condannato anche in appello

Di Redazione |

Prese ripetutamente a calci e pugni una cucciola di pastore tedesco di pochi mesi. Per questo la Corte d’Appello di Palermo ha condannato per maltrattamento di animali un 49enne di Sciacca a tre mesi con la condizionale e al risarcimento di 5 mila euro, confermando così la sentenza di primo grado pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Sciacca nel dicembre 2016.

A renderlo noto è l’Ente Nazionale Protezione Animali, che ha partecipato al procedimento giudiziario in qualità di parte civile con l’avvocato Claudia Ricci. “Naturalmente, nessuna pena potrà mai “risarcire” la cagnetta per gli abusi subiti. Tuttavia – spiega la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – è significativo che anche il giudice d’Appello abbia subordinato la sospensione condizionale della pena al risarcimento della parte civile, entro sei mesi dal passaggio in giudicato della sentenza. Una decisione, questa, motivata dal giudice di primo grado con la crudeltà dell’azione posta in essere”.

I fatti cui si riferisce il pronunciamento della Corte d’Appello di Palermo si sono verificati in Piazza Marinai d’Italia a Sciacca nel settembre 2014. Era sera e un testimone vide l’uomo colpire con violenza, a calci e pugni, la sua cagnetta di pochi mesi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA