Operazione "Montagna"
Arrestati, “mascariati”, e poi assolti: risarcimento del danno subito per l’ingiusta detenzione
Protagonisti sono Vincenzo Mangiapane di Cammarata e Antonio Sanfilippo di Favara. I due erano finiti dietro le sbarre il 22 gennaio del 2018
L’inchiesta antimafia “Montagna” nell’Agrigentino, sostenuta dai Carabinieri, è sfociata nell’omonima operazione di lunedì 22 gennaio 2018. Sono stati eseguiti 56 mandati di cattura, e, tra altri, è stato trasferito in carcere, già dal precedente 11 gennaio, Vincenzo Mangiapane, 51 anni di Cammarata, ex direttore sportivo della locale squadra di calcio.
Mangiapane è stato detenuto dall’11 gennaio al 18 febbraio del 2018. Poi il 25 luglio del 2019 il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Marco Gaeta, a conclusione del giudizio abbreviato, lo ha assolto. E poi la Procura di Palermo non ha impugnato la sentenza di assoluzione, rendendola definitiva. Ebbene adesso lo Stato pagherà al cammaratese Vincenzo Mangiapane 11mila euro di risarcimento per avere trascorso ingiustamente 37 giorni in carcere. La seconda sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Alfonsa Ferraro, ha condannato il Ministero dell’Economia e delle Finanze al pagamento riconoscendo il diritto all’equa riparazione del dann all’ex imputato di associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni relativa a società nel settore delle scommesse telematiche e delle slot machine. Mangiapane, difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo, si è proclamato innocente sostenendo che i suoi rapporti con presunti affiliati alla mafia fossero legati a motivi di parentela. Il 18 febbraio del 2018 il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza cautelare, lo ha scarcerato e gli ha imposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza. Poi, più nel dettaglio, è stato assolto dall’imputazione di mafia con la formula “perché il fatto non sussiste”, e dalla contestazione di intestazione fittizia “perché il fatto non costituisce reato”. L’avvocato Castronovo ha invocato un risarcimento per mezzo milione di euro. La Corte di Appello ha invece quantificato l’indennizzo sommando 235,82 euro per ogni giorno trascorso in carcere, per un totale di 8.725, 34 euro. E poi fino ad 11mila euro per ristorare Vincenzo Mangiapane dal discredito sociale che lo ha investito quando è stato arrestato. In un paese come Cammarata e come tanti altri, con pochi abitanti, tutti sanno tutto di tutti, il chiacchiericcio si diffonde come il vento, e lui, Mangiapane, è stato “mascariato” (macchiato) ingiustamente.
E allo stesso modo, accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Giuseppe Barba, la seconda sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, ha condannato il Ministro Giorgetti a pagare 5mila euro, per avere trascorso ingiustamente 9 giorni agli arresti domiciliari, un altro ex “mascariato”, Antonio Sanfilippo, 28 anni, di Favara, arrestato il 10 novembre del 2015 dalla Squadra Mobile di Agrigento, insieme ad altre due persone, per rapina, estorsione e lesioni a danno di un coetaneo che accusò i tre di avergli rapinato la motocicletta pretendendo poi denaro per la restituzione. Il Tribunale di Agrigento lo ha condannato ad 1 anno e 8 mesi di reclusione. La Corte d’Appello di Palermo lo ha assolto “perché il fatto non sussiste”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA