“La festa del Mandorlo in fiore è uno spreco di denaro pubblico: zitti chi ha molliche”. Comincia così una lettera del direttore dell’Accademia delle Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento, Alfredo Prado.
“Da anni si parla di scale mobili ad Agrigento, che colleghino più parti della città e quindi riducano sensibilmente il traffico veicolare. I sottopassaggi di Piazza Pirro Marconi (stazione ferroviaria) sono chiusi e impraticabili. I servizi igienici della città dovrebbero essere riaperti, ma prima modernamente ristrutturati. I negozi del centro storico non lavorano, anche per la mancanza di posteggi: che fine hanno fatto la costruzione dei due parcheggi di Via Gioieni, quello di Piazza Rosselli, quello ideato sotto piazza Vittorio Emanuele? Non si riesce a realizzare neppure un pullman navetta che porti i turisti della Valle al centro della città. Ecco perché la festa del Mandorlo in Fiore dovrebbe dare precedenza e spazio ad attività più necessarie alla città turistica di Agrigento: è denaro sprecato in pochi, pochissimi giorni. Restano, purtroppo, zitti chi in un periodo di carestia si accontanta delle molliche”.
Lo stesso Prado fa un confronto anche con il passato della kermesse folcloristica: “Era davvero una grande festa, con tanti carri allegorici che sfilavano assieme ai vari gruppi. Mio padre Anselmo, era l’ideatore dei carri carnascialeschi. Adesso, sembra tutto improvvisato”.