Al via la stagione di prosa al Palacongressi, Aronica: “ Siamo convinti che il pubblico abbia il bisogno di puntare sempre più in alto”

Di Luigi Mula / 21 Novembre 2024

Da sabato 23 novembre, il Palacongressi di Agrigento tornerà protagonista della scena culturale agrigentina, con un anno di teatro e musica ricco e variegato. Dopo il successo della scorsa stagione, che ha visto in scena, tra gli altri, Fabrizio Gifuni e Giorgio Pasotti, il nuovo cartellone 2024-2025, dal titolo evocativo “Riflessi Culturali”, messo a punto dal direttore artistico Gaetano Aronica, porta sul prestigioso palco del Palcongressi i grandi nomi della ribalta Nazionale: da Rocco Papaleo a Nancy Brilli, da Vanessa Gravina ad Edoardo Siravo, Max Laudadio, Ambra Angiolini e Giorgio Marchesi, solo per citarne alcuni. In scena spettacoli che spaziano dalla commedia alla tragedia, dai musical ai drammi giudiziari.

Cresce intanto l’attesa per “Empedocle”, l’opera musicale di Filippo Portera, prodotta dal Parco Archeologico, con Gaetano Aronica, Carmen Butera, Marzia Patanè Tropea, Zaira Picone, Noemi Castronovo, Sandra Marotta, Consilia Quaranta. Scene e costumi di Enzo La Mendola, Coro Magnificat diretto da Lilia Cavaleri. Ma è soltanto un assaggio della nuova stagione del Palacongressi di Agrigento che l’anno scorso è ritornato a nuova vita, grazie alla visione del direttore del Parco archeologico e paesaggistico Valle dei Templi, Roberto Sciarratta. Recuperata, ristrutturata e riaperta, l’imponente struttura è riuscita in pochi mesi a riprendersi il ruolo di luogo deputato alla cultura per il quale era stata ideata. In attesa del debutto di sabato, abbiamo incontrato il direttore artistico, il regista, attore ed autore, Gaetano Aronica, che ci racconta la nuova stagione, svelandoci alcune anticipazioni.

Dopo il successo dell’anno scorso, riparte la stagione del Palacongressi. Quali sono le novità?

“Finalmente ad Agrigento stanno arrivano i più bei nomi del teatro italiano; c’è una grande attenzione per il teatro al femminile e per la commedia elegante, che fa sorridere e pensare. È una stagione aperta, con una linea culturale studiata con attenzione: dai testi di intrattenimento e i musical, si va verso la commedia nera, la tragicommedia, i testi classici, ma soprattutto verso il palcoscenico impegnato che porta in scena l’oggi. C’è un progetto dedicato alle scuole, tra intrattenimento e impegno; e il Teatro fa un grande sforzo produttivo con Empedocle che torna in scena dopo vent’anni, per celebrare Agrigento Capitale italiana della Cultura”.

Cosa si deve aspettare il pubblico?

“Ogni spettacolo è una sorpresa: è un cartellone legato da una strategia culturale dedicata al pubblico al quale ci riferiamo e che noi conosciamo bene, perché ci ha sempre seguiti. Crediamo che questo pubblico abbia il bisogno di puntare sempre più in alto. Lo scorso anno è stato per noi un banco di prova, abbiamo capito che l’esperimento con i giovani andava modulato diversamente e sono state migliorate molte cose. Abbiamo, infatti, creato una situazione diversa a seconda degli spettacoli dove possiamo ospitare 1000 persone, ma avere anche un numero più contenuto di 600 presenze. Il pubblico è un laboratorio di cultura che ci può dare la possibilità di competere a livello regionale e nazionale”.

Ci vuole spiegare meglio?

“Un teatro si crea creando un pubblico; l’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di politicamente scorretto nei confronti del nostro pubblico, perché lo abbiamo aggredito con una stagione molto densa e drammatica, come quasi a metterli alla prova. Spettacoli veramente difficili. Ma il pubblico è stato più bravo di noi, perchè è venuto ed ha affollato il teatro, pronto ad affrontare spettacoli di una certa valenza culturale. Quest’anno abbiamo continuato su quella linea, ma abbiamo cercato anche di diversificare il cartellone e renderlo ancora più interessante”.

Grande attenzione anche verso le nuove generazioni?

“La scuola è fondamentale per il teatro. Quando leggo i pareri dei miei carissimi colleghi Favino, Germano, Boni e Gifuni sull’importanza del teatro nelle scuole, sono doppiamente contento perchè è un tema che tratto da diversi anni. I giovani sono il pubblico del futuro. La vita, lo dice Empedocle, è mescolanza di elementi che devono trasformarsi e migliorarsi. Le generazioni cambiano e l’officina del nuovo pubblico è la scuola. Ai ragazzi dobbiamo dare la possibilità di sognare e di abituarli alla gioia di comunicare e al gioco che regala emozioni senza far male a nessuno”.

Insomma, stiamo parlando di un vero rilancio del Palacongressi?

“E’ tutto merito dello staff della struttura e, soprattutto, della visione di un grande uomo, che è il direttore del Parco. Roberto Sciarratta sta costruendo un importante luogo della cultura e di aggregazione per i giovani., restituendo alla città, nell’anno in cui i riflettori saranno tutti su Capitale italiana della Cultura, uno spazio votato allo spettacolo di qualità”.

Ho letto che c’è anche una collaborazione con il Teatro Pirandello. Di cosa si tratta?

“Il Sindaco Franco Miccichè è venuto alla nostra conferenza stampa con alcuni esponenti della Fondazione Teatro Pirandello. Io mi auguro che la gente abbia il tempo e il modo di poter cogliere tutte le offerte culturali che Agrigento 2025 offrirà”.

Cosa rappresenta per Gaetano Aronica Agrigento 2025?

“Voglio credere nel rilancio di questa Città che ha tutte le caratteristiche per distinguersi dalle altre”.

Progetti futuri?

“Sono stato impegnato tra Roma e Milano per girare la nuova stagione di Maria Corleone. Da Mediaset passo alla RAI per un bellissimo lavoro, che non posso svelare, dove vado ad interpretare Luigi Pirandello. È un periodo molto fecondo, per il quale ringrazio tutti coloro che hanno avuto fiducia in me”.

Desidero, prima di chiudere , farle una domanda sulle polemiche suscitate dalle immagini delle due svastiche proiettate nel video-mapping che racconta 2600 anni di storia di Agrigento. Qual è il suo punto di vista?

“Quando lo visto ho pensato ad uno scherzo di cattivo gusto. Ho pensato che qualcuno stesse usando un effetto ottico per buttare fango sulla nostra Città. Se vuole il mio parere le rispondo che non mi sono arrabbiato, ci ho solo sofferto. Bisogna stare molto attenti a questi passi falsi, l’Italia sta vivendo un momento particolare di grandissime tensioni”.

Condividi
Pubblicato da:
Dario Broccio