Akragas, il benservito a Marco Coppa e gli errori da non ripetere: cosa ha detto Giuseppe Deni

Di Fabio Russello / 29 Aprile 2024

A salvezza acquisita l’Akragas tira le prime somme. E a sentire quello che ha appena detto il patron Giuseppe Deni in un video pubblicato sulla pagina Facebook del club il primo risultato è che l’anno prossimo Marco Coppa non sarà più l’allenatore.

Non c’è l’esonero ma…

Non c’è l’esonero ma se le parole hanno un peso e un significato la decisione è questa: «Ogni cosa ha il suo tempo e il tempo dei giovani e del consolidamento è finito e ci dobbiamo avviare verso un’altra logica con l’Akragas che cominci a recitare il ruolo che deve avere. Faremo delle scelte per ogni tempo, non è più il tempo del consolidamento». Deni non ha esonerato Coppa – c’è del resto un’altra sola partita da affrontare senza alcun patema – ma ha risposto chiaramente alle dichiarazioni post Siracusa del tecnico che ha parlato di squadra giovane. Dichiarazioni che evidentente non sono piaciute perché il video è per i tempi quanto meno irrituale. Significa che Deni non le ha gradite per nulla. Non a caso il patron ha elencato gli elementi più rappresentativi della rosa e il numero di campionati disputati in serie D. «Abbiamo allestito una squadra di grande dignità e ognuno si accolli le proprie responsabilità – ha tuonato Deni – la colpa non è della società e dei dirigenti», dando quindi la responsabilità al settore tecnico. «Il tecnico ha raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati ma ogni cosa ha il suo tempo».

Ma gli errori non sono solo del settore tecnico

E fin qui le parole di Giuseppe Deni. Che errori tecnici ci siano stati è innegabile: l’Akragas ha perso 16 partite su 33 e quindi pressapoco la metà dei match disputati, ha la quintultima difesa del campionato con i 53 gol subiti in 33 partite. In 4 occasioni ha preso almeno 4 gol, come nel doloroso derby dell’Esseneto alla prima contro il Licata (1 a 4), lo 0 a 4 a Locri all’11esima, l’1 a 4 a Trapani alla 24esima, l’1 a 5 a Reggio Calabria alla 33esima e ora l’ultimo 0 a 4 di domenica scorsa a Siracusa. Io aggiungerei anche il 3 a 3 di Acireale dopo essere stati in vantaggio per 3 a 0.

L’altalena del gioco

Un’altalena di risultati che ha sì comunque dato una salvezza sostanzialmente senza patemi d’animo ma con una cifra di gioco non sempre brillante per usare un eufemismo (e non c’entra solo l’infame terreno di gioco dell’Esseneto). Eppure Giuseppe Deni e i suoi collaboratori che hanno sostanzialmente dato il benservito a tutta la struttura tecnica qualche errore lo ha fatto. Il primo è avere snaturato fin dall’inizio il progetto tecnico: se prendi un allenatore che ha lavorato solo con i giovani (come Coppa a Taormina) e poi gli dai Garufo, Sanseverino, Litteri, Llama fino a quando c’era ma che è arrivato con una condizione fisica inversamente proporzionale al suo spessore tecnico, non è esattamente un progetto tecnico “coerente”. E infatti Coppa, il cui registro comunicativo è rimasto quello di Taormina, punta l’attenzione – quando perde – sui giovani della sua squadra. Non sono solo giovani. C’è stata anche la tiritera con Morimoto finita in un flop imbarazzante. E poi l’annosa questione delle porte girevoli: se arrivano ad Agrigento ogni anno 40 giocatori col mercato praticamente sempre aperto qualche problema c’è. Anche perché diciamolo: se il Litteri pre natalizio era impresentabile, era lì che bisognava prendere una punta da dieci gol. Poi, per fortuna, Litteri ha cambiato marcia ed ha segnato i gol che hanno traghettato la squadra verso la salvezza. Il progetto tecnico comincia sempre dalla stabilità e 40 tra arrivi e cessioni non possono essere ammessi. Errori dai quali Giuseppe Deni, si spera, abbia imparato.

Pubblicato da:
Fabio Russello