il caso
Agrigento, Suv acquistati dal Comune con i fondi per le famiglie bisognose: il ministero ora rivuole indietro i soldi
Il Codacons aveva inviato un esposto al ministero che ha definito la spesa "eccentrica": le carte trasmesse alla Corte dei Conti
Il Comune di Agrigento ha speso 120 mila euro per l’acquisto di quattro Suv attingendo dai fondi del ministero per le famiglie disagiate e ora il Ministero – dopo una denuncia del Codacons – ha reso noto che ha avviato le procedure per la restituzione dei fondi. Un colpo di scena che non potrà che avere ripercussioni anche sul piano politico a Palazzo dei Giganti dopo che sia il sindaco Francesco Miccichè che l’assessore Marco Vullo e pure il dirigente competente si erano iper esposti per garantire sulla regolarità delle procedure.
Il Comune con i fondi destinati a famiglie, servizi educativi e centri estivi aveva acquistato oltre ai Suv diversi pc. Acquisti che il ministero nella sua nota ha definito “eccentrici”.
«Siamo stati dileggiati, offesi, insultati per aver dichiarato, prima di tutti e in solitudine che il re era nudo – ha scritto in una nota il vicepresidente provinciale Giuseppe Di Rosa -. Erano state addirittura minacciate azioni legali contro di noi e oggi dallo stesso Ministero arriva attraverso un atto formale la verità su questa vicenda. In particolare il Dipartimento ha ritenuto che le somme siano state utilizzate “per realizzare interventi non previsti” e ha quindi attivato le procedure per il recupero degli importi, annunciando altresì di aver già notiziato la Procura della Corte dei Conti. Adesso – continua Di Rosa – ci attendiamo che l’Amministrazione Micciché chieda scusa alla città e proceda con le uniche azioni possibili: le dimissioni dell’assessore Marco Vullo e il trasferimento ad altro incarico del dirigente che ha firmato le procedure, Noi provvederemo adesso ad inviare il documento del ministero alla Procura della Repubblica che siamo certi potrebbe ritenere di dover adesso agire con l’apertura di un fascicolo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA