Scrive nella prefazione del libro Fausto D’Alessandro, che la raccolta di Margherita Biondo “non ha il segno del divenire, non racconta un cammino, ma un procedere su sentieri incerti e problematici ove tenta di rintracciare la propria esistenza poetica”.
Si presenta sabato 2 marzo alle 17 nella sala conferenze del Museo Griffo, “Nuances – Chiaroscuri dell’immaginario” (128 pagine, Edizione Medinova, Collana Puisia) l’ultima fatica poetico-letteraria di Margherita Biondo. Le nuances sono le sfumature che la poetessa agrigentina sa cogliere nella vita di tutti i giorni.
“In Nuances – spiega l’autrice – instauro un piacevole, quanto tormentoso, dibattito con me stessa e con la natura che affonda lontane radici nella spiazzante dicotomia di Parmenide, (il filosofo greco antico, autore del poema sulla natura) e nel frettoloso affannarsi dentro l’incognito flusso vitale del tempo, tessuto con fili di apparenza dove l’arcano della verità si comprime nel presente”.
Nelle cinque sezioni del testo, la poetessa crea una sorta di diario a cui affida la genesi dei propri dubbi e dove si legge, tra l’altro che “ niente dovrebbe vivere più delle parole”. Dopo i saluti del direttore del Parco Archeologico, Roberto Sciarratta, disquisiranno sul libro di versi Beniamino Biondi, Pepi Burgio e Fausto D’Alessandro oltre all’editore di Medinova, Antonio Liotta. Moderatrice; Angela Megna.