L’emergenza del pronto soccorso di Agrigento non finirà di certo con la nomina del nuovo primario, il dottor Giuseppe Caramanno. E non certo per colpa sua ma perché i numeri sono talmente impietosi da non lasciare spazio all’ottimismo: basta sapere che nella pianta organica i medici dovrebbero essere 21 più il primario, mentre al momento in servizio ce ne sono cinque (due dei quali non fanno le notti) più un altro medico sospeso fino a ottobre per questioni disciplinari. Inoltre da sette mesi le ore di servizio degli Oss sono state ridotte a 18, nonostante anche il loro numero sia assolutamente insufficiente per coprire le esigenze del reparto. Comunque è di poche ore fa la notizia della disponibilità del dottor Rosario Puleo del pronto soccorso dell’Humanitas di Rozzano che è dunque destinato a breve a prendere il posto di Caramanno.
Ecco perché la decisione del commissario dell’Asp Mario Zappia rischia di rimanere acqua fresca. Forse è (anche) una mossa “comunicativa” per calmare l’indignazione dei cittadini culminata anche con un blitz dei Nas dei carabinieri che ha effettivamente riscontrato numerose carenze. L’Asp va anche detto si è mossa anche dopo una durissima lettera degli stessi medici del pronto soccorso e le dimissioni del primario.
Il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè, che è dipendente dell’Asp, comunque plaude e parla di “bellissima notizia”. Che ci sia il nuovo primario è in effetti una ottima notizia ma la sola nomina senza programmare un potenziamento dell’organico servirà solo a fare una nomina in più senza risolvere il problema.
«Un grande atto di coraggio e disponibilità in un momento difficilissimo – ha comunque detto il sindaco -. Sono certo che il dott. Caramanno sarà in grado di rimettere in piedi il più “delicato” reparto dell’ospedale di Agrigento. Ringrazio il collega e amico Peppe Caramanno e mi congratulo con il Commissario Zappia per la scelta».