Lascia il carcere l’avvocato Giuseppe Arnone, arrestato lo scorso 12 novembre in flagranza di reato con l’accusa di estorsione. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha annullato oggi l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Agrigento. L’udienza davanti al Riesame si è tenuta ieri alla presenza dello stesso Arnone.
Il Tribunale del Riesame di Palermo, presieduta da Antonella Consiglio, giudici a latere Maria Elena Gamberini e Cristina Denaro, con il dispositivo emesso oggi ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare del 12 novembre e “per l’effetto ordina l’immediata scarcerazione di Arnone”, come si legge nel provvedimento. Proprio nei giorni scorsi, Arnone, era finito nuovamente in carcere, dagli arresti domiciliari, perché in tribunale aveva indossato la toga per difendere un imputato di un altro processo, senza autorizzazione, mentre era ai domiciliari.
Per il gip un “comportamento irresponsabile, protervo, teatrale, per certi versi irridente delle norme e delle procedure che governano il processo penale, di cui lo stesso si autoacclama irraggiungibile paladino”. Ecco perché Arnone era tornato in carcere, come scriveva nei giorni scorsi nel provvedimento il gip di Agrigento Francesco Provenzano. Arnone ha violato, indossando la toga, “le prescrizioni intimategli con l’ordinanza del 21.11.2016” e ha evidenziato “assoluta mancanza di rispetto alla legge, circostanza inammissibile in un contesto in cui si amministra la Giustizia, ed in cui le ragioni ed i diritti devono trovare riconoscimento nel rispetto delle procedure che la legge appronta”, come scriveva il gip Provenzano. Oggi la scarcerazione.