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L'intervista

Agrigento Capitale della Cultura, il sindaco risponde alle polemiche: «I fatti ci daranno ragione»

A Roma per la presentazione alla stampa del programma non c'è il ministro Giuli e nemmeno il presidente della Regione Schifani

Di Redazione |

Prima i cartelli sgrammaticati. Poi la pioggia nel teatro che accoglierà Sergio Mattarella. E infine le dichiarazioni di Schifani su un possibile commissariamento. Ma il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè non si lascia scalfire dalle polemiche all’arrivo alla conferenza stampa nella sede della stampa estera a Palazzo Grazioli a Roma per presentare il programma della Capitale della Cultura. Non ci sono né il ministro della Cultura Alessandro Giuli, né il governatore della Sicilia Renato Schifani. «Mi dispiace – dice all’Ansa – ma noi andiamo avanti, siamo ben felici di andare avanti e sicuramente i fatti ci daranno ragione e penso che saremo di nuovo tutti assieme».

Sull’ipotesi del commissariamento ventilata dal presidente della Regione risponde: «L’ho letto anche io… Io rispetto chi sta sopra di me, ma penso che non ne abbiamo bisogno. È già da un anno che lavoriamo – spiega – e siamo in dirittura d’arrivo. Sabato inauguriamo ufficialmente con il presidente Sergio Mattarella e penso che non ne abbiamo bisogno».Alla domanda sul fatto che il governatore della Sicilia Renato Schifani sia a Roma ma non partecipi alla presentazione, ribatte: «Non ho avuto un’interlocuzione diretta e non so darvi risposta. Però ha delegato il suo assessore Francesco Scarpinato e quindi c’è una presenza della Regione siciliana e non ci sentiamo abbandonati. Devo dire che il presidente Schifani è sempre stato vicino a noi e si è sempre interessato del nostro territorio».

Per quanto riguarda i cartelli – dice Miccichè – «noi non ne sapevamo niente, è un’impresa incaricata dall’Anas che sta facendo un restyling della segnaletica verticale, ripeto non siamo mai stai interpellati… Questa ditta ha commesso questi errori, questi gravi errori. L’immagine di Agrigento ne ha pagato le conseguenze, ma ripeto non sapevamo niente di niente».

Quanto alle infiltrazioni nel teatro che ospiterà Mattarella il 18 gennaio, la risposta è secca: «Assolutamente no, è un problema già noto, tanto è vero che ci sta lavorando una squadra di edilizia acrobatica dalla scorsa settimana e che finiscono tra oggi e domani proprio in previsione della presenza del capo dello Stato. Cosa è successo di tecnico non lo so, però è comprensibile perché se c’è un cantiere aperto… poteva succedere. Io ero a Pesaro e non ho potuto seguire bene». E precisa: «Sono due cose che non c’entrano con il 2025 e con la capitale della Cultura… Per i cartelli ha sbagliato un’impresa per Anas e al Pirandello c’è un cantiere aperto perché stanno ripristinando il soffitto».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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