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Agrigento, alberi pericolosi in città: no alla rasatura selvaggia

Di Gioacchino Schicchi |

AGRIGENTO – Alberi pericolanti, entro fine mese si programmeranno le attività di abbattimento e potatura delle piante ritenute più pericolose.

Gli uffici comunali stanno infatti predisponendo un elenco di singole criticità già riscontrate in questi mesi che saranno poi trasmesse al Dipartimento Regionale dello Sviluppo rurale e territoriale con il quale l’ente ha siglato una convenzione ad inizio giugno.

Una road map che dovrà ovviamente essere approvata dalla struttura Regionale la quale ha accettato di farsi carico con proprio personale (e con mezzi procurati dal Comune di Agrigento) di disporre interventi sul “selvaggio” verde pubblico del capoluogo, oltre che attività nel “settore agro -forestale e vivaistico assegnando gratuitamente le piantine prodotte nei propri vivai forestali e sostenendo la loro messa a dimora negli spazi di proprietà comunale finalizzati alla pubblica fruizione”. Lo stesso personale dovrebbe occuparsi, ai sensi di convenzione, anche degli interventi di diserbamento. Tutto però potrà partire solo dopo che i lavoratori della Forestale avranno completato la loro attività straordinaria di controllo antincendio, cioè fine settembre. A partire da quel momento in poi, tuttavia, sarà una sorta di corsa contro il tempo, anzi, contro le ore.

Perché ogni ora di lavoro viene retribuita ai lavoratori dalla Regione e, trattandosi di stagionali, il monte complessivo non è tale da poter operare a tappeto.

Così il Comune sta valutando una serie di interventi indispensabili non solo per eliminare le piante che già oggi costituiscono un pericolo, ma anche quelle che, pur trovandosi in una situazione strutturalmente ancora buona, vanno potate per essere riequilibrate ed evitare pericolosi crolli. Ma non solo. Il Municipio infatti sta predisponendo una convenzione molto simile con l’Esa, l’Ente di sviluppo agricolo (tutto sfruttando la medesima voce della Finanziaria 2015), per poter dare una certa continuità agli interventi e sopperire a quella che oggi è una doppia carenza del Comune: di personale (oggi solo un operaio del settore Verde può usare la motosega) e di risorse per affidare il servizio a privati. Se questa la parte “destruens”, il Municipio – nel contesto del progetto “Girgenti” – ha trasmesso le richieste per le somme necessarie per progettare il “Parco territoriale”, un vero prg del verde pubblico che consentirà, finalmente, di programmare essenze e collocazioni delle stesse.

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