Premio
Agrigento, “Acamante e Fillide”, l’Accademia di Belle Arti “consegna” i riconoscimenti
Grande successo per l'iniziativa che da anni porta avanti il preside Alfredo Prado. Ecco l'elenco dei premiati
Lo spazio Temenos di Agrigento ha fatto da cornice alla cerimonia di consegna del premio “Acamante e Fillide” ad alcuni personaggi che si sono particolarmente distinti nel proprio ambito lavorativo e culturale. Ad organizzarlo, diventando da tre anni un appuntamento fisso, l’Accademia di Belle Arti Michelangelo, diretta da Alfredo Prado. Un premio ispirato al mito del mandorlo: non è una scelta casuale, rappresenta la volontà di affermare, ancora una volta, che Agrigento non è periferia. “Per la sua storia, la sua tradizione, la sua ricchezza archeologica e artistica, crocevia di popoli e idee, merita la giusta considerazione come luogo di produzione culturale”, è stato ribadito dagli organizzatori. L’evento è dedicato alla metamorfosi di Acamante e Fillide, nota attraverso il racconto mitologico che fa riferimento alla fioritura del mandorlo e, quindi, ad Agrigento e al suo patrimonio. La commissione di selezione è presieduta dallo storico e critico d’arte Paolo Giansiracusa. Novità di questa edizione il conferimento di una menzione d’onore in ricordo dell’agrigentino Nicolò Valla, consegnato a don Angelo Chillura, direttore della Biblioteca Lucchesiana. Valla, monaco e Vescovo del Cinquecento, tra le diverse sue pubblicazioni mandò alla stampa il primo vocabolario della lingua italiana. Gli altri riconoscimenti sono andati a Leonardo Bianchi, docente universitario, allo storico Settimio Biondi, al regista teatrale Salvatore Bitonti, a scultori Placido Calì e Vincenzo Gennari, all’attore Luca Micci, all’archeologo Carmelo Montagna, a Dorota Roesler esperta art branding, a Cataldo Salerno presidente Università Kore di Enna, al cardiochirurgo Salvatore Tolaro e ala giornalista di moda Teresa Zagaria. La cerimonia, alla quale hanno partecipato autorità ed esponenti del mondo della cultura locale, è stata presentata da Elisa Cusumano.