“Infedele” è il nome che ha scelto come marchio per la sua linea di intimo donna, un’artista che si è fatta da sola, che grazie alla buona volontà oltre ad una fantasia straordinaria, sta riuscendo a ritagliarsi uno spazio nel panorama nazionale, anche se la concorrenza è molto agguerrita.
Lei si chiama Adriana Santamaria, 34 anni di Licata, ma da qualche tempo risiede a Roma.
«Prima disegnavo capi di intimo e, alcuni bozzetti li ha dati a qualche stilista famoso che li ha realizzati, senza tuttavia menzionarmi minimamente. Ci sono rimasta male, ma questi episodi mi hanno dato la spinta per mettermi in proprio. Ho trovato la collaborazione di una sartoria nel cuneese ed ho cominciato da zero».
Hai detto che questo è un settore molto complicato. Perché?
«Mi devo difendere. Quando disegno qualche capo, invio a me stessa una raccomandata, almeno nessuno può negare che si tratti di una mia creazione».
La passione è nata…
«Da sempre. Lavoravo come segretaria di una casa cinematografica, ma non mi sentivo realizzata. D’altronde, sono cresciuta in una famiglia dove tutte le donne ricamano. Due anni fa mi sono detta: devo provarci anche perché l’intimo che dovevo comprarmi non mi andava mai bene. Pertanto, ho voluto fin da subito realizzare i capi per me stessa, poi è diventato un lavoro».
Il mercato è difficile…
«Infatti, non avendo grandi fondi mi arrangio alla meno peggio. Su Facebook faccio conoscere le mie creazioni, poi il passaparola. Ci sono anche delle amiche che mi incoraggiano sempre ad andare avanti, a non arrendermi alle prime difficoltà. Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino…».