Agrigento
A Favara nasce una Società per azioni buone per rigenerare la città
PALERMO – Favara, un comune alla periferia di Agrigento conosciuto in passato per vicenda di criminalità mafiosa e per l’abusivismo dilagante, si rifà il look con il tentativo di creare una «polis». Questa mattina 70 cittadini hanno creato una società per azioni, con una Spab, Società per azioni buone, in piazza, disposti in cerchio, e al centro un notaio. Docenti, comuni cittadini, imprenditori, esponenti delle realtà associative e degli ordini professionali, si costituiscono in un’impresa che utilizzerà i propri capitali per progettare e realizzare iniziative che promuovano una migliore qualità della vita. L’obiettivo è l’educazione ai mestieri e alla cittadinanza attiva, la mobilità urbana e recuperare le aeree, in una parola migliorare la qualità della vita. Insomma un’adesione all’art 118 della Costituzione, in piena sussidiarietà.
«Quando ho compiuto 18 anni – racconta Florinda Saieva, una delle promotrici dell’iniziativa – il Comune aveva 30 milioni di euro di debiti. Per molti anni mi sono sentita arrabbiata, abbandonata dallo Stato. Poi abbiamo creato Farm Cultural Park ed è stata una grande soddisfazione». La Farm, uno dei primi esempi di rigenerazione urbana in Sicilia nato da un’iniziativa interamente privata, è stata creata alcuni anni fa da Florinda Saieva insieme al marito, il notaio Andrea Bartoli. Inizialmente avevano progettato di trasferirsi a Parigi, poi la decisione di tornare a Favara. Il passo successivo è stato la creazione della Società per azioni buone che vuole costituire un ulteriore supporto allo sviluppo economico e sociale del territorio. Mobilità sostenibile, salute, servizi, incremento del valore immobiliare della città attraverso la rigenerazione e la riconversione degli spazi sono le prime direttrici di questa impresa che coniuga profitto economico, profitto sociale ed ecologico.
Nell’ultimo anno in Italia, i depositi in banca di famiglie e imprese risultano essere aumentati di 180,7 miliardi di euro, salendo a 1.743,9 miliardi. Si tratta di un’impennata annuale dell’11,6%. L’idea è di invitare le persone a dirottare una piccolissima parte di questi risparmi in progetti che abbiano un impatto nel loro futuro quotidiano, contribuendo per esempio a ridurre l’esodo dei loro figli in cerca di occupazione. «Oggi contiamo solo su noi stessi – spiega Florinda Saieva -. Ma vivo qui ed è doveroso dare il nostro contributo per i figli. Perché affidare i propri soldi alle banche che poi restituiscono molto poco? In questi 10 anni la sorte di Favara è stata cambiata dai privati. La qualità della vita in genere, la sanità per ora è a pagamento, decideranno i cittadini, ascolteremo i loro pareri, poi il consiglio d’amministrazione vaglierà le proposte». Il primo atto concreto della Società per azioni buone è stato quello di donare al Comune di Favara 70 alberi, uno per ogni socio fondatore. Ma ci sono già in cantiere tanti progetti, come quello sulla mobilità sostenibile, promossi da un Cda a prevalenza femminile. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA