Roma, 2 nov. (Labitalia) – E’ allarme infissi: più di 200 i soggetti denunciati penalmente per indebita apposizione della marcatura CE e, oltre 400, sono state le sanzioni erogate per omessa redazione della “dichiarazione di prestazione”. Sono questi alcuni dei risultati dell’Operazione “Windows” condotta sull’intero territorio nazionale dalla Guardia di Finanza e resi noti, in via esclusiva, durante il convegno “Bonus edilizi: i rischi sulle detrazioni fiscali dei serramenti in caso di controlli sulla marcatura CE da parte della Guardia di Finanza”, organizzato da Unicedil, l’Associazione Nazionale Serramentisti, in collaborazione proprio con la Gdf.
Durante l’evento che si è svolto in occasione del Saie 2022 di Bologna, il presidente di Unicedil, Francesco Siervo e il Tenente Colonnello Francesco Basile del Siac – Nucleo Speciale Beni e Servizi della Gdf, hanno fatto il punto della situazione per informare e sensibilizzare le imprese e i consumatori sulle norme che regolamentano il settore della carpenteria metallica e dei serramenti in tema di sicurezza prodotti, affinché tutti gli operatori della filiera possano lavorare con regole certe e trasparenti, per un mercato più equo e di contrasto alla concorrenza sleale.
“Per comprendere la rilevanza dell’argomento, immaginate di guidare un’auto senza patente -spiegano da Unicedil-: è evidente che si infrange la legge. Ebbene, il medesimo discorso, vale anche per le imprese che operano nel settore dei serramenti e immettono sul mercato dei prodotti privi di marcatura CE. Solo per fare un esempio: se dovesse cadere un cancello o un infisso addosso a una persona o non si aprisse un porta posta su una “via di fuga” durante un incendio, la prima cosa che verrebbe verificata è proprio la marcatura CE. In tali casi si configurerebbe un reato di natura penale”.
Senza un’adeguata documentazione CE degli infissi installati si rischia anche di perdere le detrazioni fiscali derivanti da bonus edilizi. “Pensavamo che il tema sulla sicurezza prodotti – spiega il presidente di Unicedil Francesco Siervo – fosse stato recepito dalle imprese del nostro settore, invece, da un ennesimo sondaggio effettuato quest’anno e soprattutto in relazione alle continue segnalazioni che pervengono in associazione, abbiamo riscontrato che la marcatura CE dei serramenti e dei prodotti della carpenteria metallica risulta ancora un argomento ostico in merito proprio agli adempimenti normativi obbligatori per legge. Dal sondaggio, infatti, risulta che la maggioranza delle imprese non sono del tutto consapevoli dei rischi che corrono in relazione alle sanzioni della legge n. 106/2017, che possono arrivare fino a €. 50.000 euro e fino a 6 mesi di reclusione. Da diversi anni stiamo cercando di avvisare le imprese sulla necessità di adeguarsi alle normative vigenti e sui controlli della Guardia di Finanza, organizzando webinar e convegni a livello nazionale, oltre a svolgere verifiche gratuite, tramite la nostra area tecnica, sulle documentazioni obbligatorie che il fornitore deve rilasciare al cliente assieme alla fattura. Abbiamo allestito al SAIE di Bologna uno stand e un apposito “infopoint CE” con la Guardia di Finanza, proprio per offrire informazioni gratuite a tutela delle imprese e degli operatori del settore”.
Insomma i rischi sono tanti, nonostante molte imprese dal sondaggio effettuato sono convinte che la Guardia di Finanza non faccia i dovuti controlli nel settore. Niente di più sbagliato e le sanzioni inflitte durante l’Operazione Windows, ne sono una conferma.
“E’ dal 2018 che costantemente andiamo a vedere i target operativi”, spiega il Colonnello Basile. “Dai risultati del solo 2021 – prosegue il colonnello – vi renderete conto che le sanzioni sono state tante: 197 cancelli e 356 forniture di serramenti rinvenuti privi di una corretta marcatura CE o, comunque, apposta nonostante la mancanza in azienda del Manuale del Controllo di Produzione, 427 sanzioni emesse per omessa redazione della dichiarazione di prestazione, 202 soggetti denunciati per indebita apposizione della marcatura CE (art. 515 c.p. – frode in commercio). All’interno ci sono anche quelli che hanno portato in detrazione i serramenti godendo delle agevolazioni fiscali, quindi ci sono anche gli utilizzatori”. Oltretutto, l’iter dei controlli sulla marcatura CE dei serramenti, potrebbe anche allargarsi ad altre verifiche come afferma lo stesso Colonnello Basile.
“Io faccio il finanziere -spiega Basile- e se entro in un’azienda perché ho una segnalazione che c’è un soggetto che sta introducendo sul mercato infissi in violazione della norma sulla certificazione, i controlli riguarderanno anche la posizione dei lavoratori, se sono in regola o meno; andiamo a controllare poi la fatturazione e vediamo se tutte le fatture di acquisto sono registrate e poi si apre un mondo”.
Quindi i controlli ci sono eccome: “Almeno per i prossimi anni il settore sarà oggetto di attenzione -aggiunge Basile-. Non marcare CE è un rischio da correre? La marcatura CE provoca tutte le reazioni che vi sono dal punto di vista civile e penale; ricordo che dall’art. 19 in poi il sistema sanzionatorio del decreto del 2017, prevede tutta una serie di contravvenzioni penali che comportano anche il sequestro e la distruzione del serramento, con tutto ciò che ne consegue”.
“E’ quanto mai evidente che considerare la marcatura CE solo come una mera formalità è riduttivo -conclude Francesco Siervo-. Riguarda anche l’immagine e la credibilità dell’azienda, oltre che garantire la sicurezza del prodotto e la tutela del consumatore. Anzi, la marcatura CE, diventa un’opportunità e un fattore che qualifica il lavoro e vanno tutelate le nostre imprese associate e le aziende che lavorano all’interno della legalità”.