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Uici-Cri, accordo per inclusione lavorativa e sociale non vedenti

Di Redazione |

Roma, 15 giu. (Labitalia) – Ripartire dal lavoro come chiave di sviluppo delle comunità e per contenere le conseguenze dell’emergenza sanitaria che sta vivendo il nostro Paese e, non da ultimo, come terreno principe del diritto alla dignità e alla piena cittadinanza per le persone con disabilità visiva e plurima. Grazie a questo comune impegno l’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici), l’ente che rappresenta le istanze di circa 2 milioni di cittadini ciechi assoluti e ipovedenti, e Croce Rossa Italiana, la maggiore organizzazione di volontariato in Italia, hanno firmato oggi un accordo di collaborazione per promuovere programmi che favoriscano l’inclusione sociale e lavorativa delle persone in condizione di svantaggio e vulnerabilità, con particolare riferimento alle persone con disabilità. L’accordo, di durata annuale, rientra nel quadro di una collaborazione già attivata nel 2020 e che fu orientata alla promozione di una linea di intervento comune in tutto il territorio nazionale nell’ambito della più ampia emergenza sanitaria derivante dal diffondersi di Covid-19 per dare sostegno alle persone non vedenti e ipovedenti in condizione di svantaggio e vulnerabilità attraverso la consegna a domicilio di spesa e farmaci. Oggi, questa collaborazione fa un ulteriore passo in avanti, focalizzandosi sul tema dell’inclusione lavorativa, per agire sulle forti diseguaglianze economiche e sugli squilibri sociali emersi con la crisi pandemica. Il primo ambito di intervento è l’attivazione di presidi di assistenza in seno ai comitati territoriali di Croce Rossa Italiana e alle sezioni territoriali di Uici indicativamente uno per ciascuna Regione, a cui ci si potrà rivolgere per ricevere un supporto di accompagnamento e orientamento al lavoro, accedendo a percorsi formativi e di inclusione. Il secondo asse di lavoro riguarderà un sistema di ‘matching’ tra domanda e offerta di lavoro sul territorio, che Croce Rossa Italiana implementerà con la collaborazione di aziende, enti di formazione, associazioni di categoria, enti del terzo settore, sia a livello nazionale che locale, e coinvolgendo le sezioni di Uici per recepire le situazioni di bisogno. Il network così realizzato animerà con opportunità formative e lavorative il portale dedicato https://lisa.cri.it sviluppato da Cri. Una terza area di lavoro prevede l’organizzazione di eventi di sensibilizzazione rivolti alle comunità per promuovere l’importanza dell’inclusione sociale per lo sviluppo della produttività dei territori e stimolare partnership con le imprese, oltre ad un’attività di informazione verticale all’interno del mondo Uici per il coinvolgimento dei propri associati, indirizzando competenze e capacità per gli obiettivi comuni. Lo spirito dell’accordo è infatti anche, e soprattutto, quello di un arricchimento e di uno scambio reciproco tra le due organizzazioni in cui i non vedenti, oltre a beneficiare dei percorsi di inclusione e supporto, saranno parte attiva delle iniziative promosse nell’ambito dell’inclusione sociale e lavorativa, contribuendo con il patrimonio di conoscenze, capacità e relazioni di cui sono portatori. In questo modo l’accordo potrà innescare un ulteriore circuito virtuoso, con ricadute positive, sia sui beneficiari diretti che sulle comunità di riferimento. “La sigla di questo accordo – sottolinea Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana – è il primo passo di un nuovo percorso strategico per la Croce Rossa Italiana, che abbiamo voluto annunciare proprio oggi in occasione del nostro ‘compleanno’ e con cui avviamo un impegno a tutto campo sui temi dell’inclusione lavorativa come elemento cardine per lo sviluppo e la sicurezza delle nostre comunità e per vincere la lotta alla povertà e all’emarginazione. Da sempre cerchiamo di raggiungere e dare risposte ad ogni tipo di vulnerabilità, volendo essere ‘ovunque per chiunque’. Grazie all’Uici, oggi questo sarà ancora più possibile. Esprimo, a nome dei 150.000 volontari della Croce Rossa Italiana, il ringraziamento e l’orgoglio di essere i destinatari del prestigioso premio Braille 2021”. “Questo progetto – sottolinea Mario Barbuto, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti – incarna perfettamente lo spirito fattivo con cui Uici intende perseguire l’autonomia e la pari dignità dei cittadini non vedenti In questa chiave l’inclusione lavorativa è la chiave di volta per affermarne la piena cittadinanza e per questo coinvolgeremo tutte le nostre sezioni territoriali, certi che il mondo della disabilità visiva ha tanto da dare in termini di competenze inespresse e di capacità di attivazione, in una logica di reciprocità”. “Pensiamo soltanto – fa notare – alle opportunità di valorizzazione del personale non vedente in attività di supporto a Croce Rossa o all’attività di supporto psicologico che già svolgiamo per non vedenti e famiglie o ancora all’opportunità di coinvolgere nel Progetto i nostri operatori di call center. Siamo particolarmente onorati di avere al nostro fianco una realtà del prestigio di Croce Rossa Italiana che ha sempre dimostrato un impegno a tutto campo nei confronti delle persone con disabilità visiva. Anche per questo è nostra intenzione destinare all’organizzazione il premio Braille 2021, il massimo riconoscimento nazionale per chi si impegna in favore della disabilità visiva”.

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