Roma, 16 set. (Labitalia) – “A tutela della propria onorabilità, in merito ai continui e inappropriati tentativi di denigrare la reputazione della figura dell’investigatore privato che accoglie al suo interno seri professionisti, assolutamente rispettosi delle leggi (molte) e adeguatamente formati in tal senso, la Federpol, federazione più rappresentativa della categoria, si riserva di adire le vie legali”. Lo dice Luciano Tommaso Ponzi, presidente nazionale di Federpol, intervendo sul “‘caso Totti’, che ha portato alla ribalta la figura dell’investigatore privato, e l’uso improprio della professione nel reperire elementi di prova da portare in giudizio”, si legge nella nota.
“Noi non ci stiamo -tuona Ponzi- non so più come ripetere che la figura dell’investigatore privato, così tanto romanzata, è fatta di professionisti seri ed esemplari, che conoscono il loro lavoro e sanno rispettare la legge e, soprattutto le persone. Spiace assistere a continui talk show televisivi, frequentati dai professionisti del gossip, che si permettono di offendere colleghi e ledere la loro onorabilità…d’altronde se una prova non è utilizzabile in giudizio per quale ragione dovrebbe essere fornita ad un ipotetico committente, per fare ricatti o estorsioni?”.
“Forse chi parla nei salotti televisivi -attacca ancora Ponzi- non è ben informato e non conosce bene la normativa, l’investigatore privato è autorizzato con licenza governativa che risponde a stringenti requisiti oggettivi e soggettivi, ma soprattutto al primo ‘sgarro’ viene ritirata con conseguenze irreparabili per il professionista, quindi non vogliamo asserire che le pecore nere, come in tutte le professioni, possano esserci, ma che una intera categoria venga denigrata da organi di stampa, magari pure dalla televisione pubblica, beh questo è inaccettabile. Ritengo giusto -conclude Ponzi – che gli investigatori possano dire la loro. In molti così, finalmente, capirebbero chi siamo veramente e l’importanza della nostra professione, non limitata affatto alle sole infedeltà coniugali, ma anzi di gran supporto alla giustizia italiana”.