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TikTok spartiacque tra vecchio e nuovo giornalismo: il social ha spodestato tutti gli altri nel racconto della guerra russo-ucraina

Di Redazione |

(Milano, 26/05/22) – La giornalista Chiara Piotto ai microfoni del podcast Osservatorio ReputationUP parla del giornalismo adattato ai nuovi media

Non è mancata la sua analisi sulla Francia all’indomani delle elezioni presidenziali nella prima parte del podcast ma ad aver sciolto la giornalista Chiara Piotto sono state le sfide del giornalismo digitale dei giorni nostri. Portare informazioni e notizie sulle nuove piattaforme social del momento, come ad esempio TikTok, è “quanto di più emozionante possa provare un giornalista”.

TikTok è un social che Chiara Piotto ha dominato fin da subito pubblicando video dalla redazione di Sky TG24.

“Parlando di TikTok, in questi giorni c’è stato un episodio interessante. Seguendo il processo tra Amber Heard e Johnny Depp su TikTok mi sono resa conto che fin da subito gli utenti avevano avviato una campagna fortemente partigiana, di parte, lasciando poco spazio alle notizie”.

Video su video a sostegno di uno degli attori più amati al mondo, il pirata per eccellenza.

“Quando Amber ha testimoniato dal suo punto la violenza subìta, le sue dichiarazioni sono state tagliate e montate a regola d’arte per trasformarlo in un copione dove tutti gli utenti la riprendevano per prenderla in giro, per sminuire. Il tutto a processo ancora in corso. La cosa interessante dal punto di vista dell’informazione è che molti di questi video elaborati sulle parole dell’attrice, mimavano atti di violenza domestica con il tono ironico e leggero di TikTok. Io che sono giornalista mi chiedo, è questo il modo con cui vogliamo parlare di violenza domestica? Senza vincoli? Senza limiti? Ecco, oggigiorno al giornalista spettano anche questi compiti”.

Tra boomer e millennials: l’informazione digitale sui social

Chiara Piotto non si sente una boomer anche se a volte su TikTok la accusano di questo, “sono nata utilizzando i social, e amo usarli; è molto emozionante far parte di questa rivoluzione nel mondo del giornalismo, interagendo con gli utenti. Ogni giorno cambiano le sfide, ci si pongono nuovi obiettivi. Ed è anche molto responsabilizzante per noi professionisti”.

Anche durante la guerra russo-ucraina, secondo Piotto, TikTok è stata una miniera di informazioni da non trascurare. “Storie senza filtri da dentro il campo di battaglia, molto di più che da Instagram, Twitter e Facebook. E mentre TikTok regalava storie e riprese a tutte le redazioni del mondo, ci siamo anche resi conto che lo spirito critico del giornalista era diventato fondamentale. Fact checking, video propagandisti, ripubblicazioni, faziosità, insomma, grandi potenziali con grandi insidie. E poiché TikTok è ancora abbastanza sconosciuto ai media abbiamo visto anche degli errori da parte nostra”.

Un social che ancora lascia molto spazio alla libertà degli utenti: “si sentono liberi di commentare senza filtri perché non si sentono guardati in un certo senso, il feed diretto che un giornalista può avere su TikTok è un qualcosa di impressionante a cui, però, bisogna saper far fronte rivendicando anche la propria professionalità e le proprie tecniche”.

A chiudere la conversazione con l’host dell’Osservatorio ReputationUP, Elia Cavarzan, una riflessione sul come sia cambiata la famosa gavetta del giornalista. “In questo scenario che abbiamo appena tratteggiato ci rendiamo conto che le competenze del giornalista devono essere poliedriche e non devono esulare da tutta una serie di imperativi legati al mondo del digitale. Ai giovani che vogliono occuparsi di giornalismo dico sempre di iniziare a fare esperienza subito, senza aspettare”.

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