Milano, 20 nov. Foto anche di obiettivi sensibili, come le caserme, e il dossieraggio di alcuni imprenditori specializzati nel settore tecnologico, oltre che una mappatura di città come Milano e Roma e delle ‘zone grigie’ – ossia non coperte da telecamere – da ‘coprire’ con un sistema di deep cam installate su taxi (progetto quest’ultimo apparentemente in fase embroniale). E’ questo, da quanto emerge nell’indagine della procura di Milano, che ha portato a indagare due imprenditori brianzoli per corruzione del cittadino da parte dello straniero aggravata dalla finalità di terrorismo ed eversione, l’obiettivo di alcuni esponenti dell’intelligence russa (non meglio identificata).
Da quanto trapela nella chiusura indagine i due vengono assoldati, prima sul deep web poi anche su Telegram, per acquisire informazioni anche riservate e realizzare una sorta di dossieraggio su alcuni imprenditori. Esclusa, da fonti investigative, la ricerca di informazioni su politici, così come l’intenzione di realizzare attentati. Il fine della ricerca rivolta ai due imprenditori pro Putin appare più, spiega un inquirente, come “un’attività di spionaggio”, ossia raccolta di informazioni privilegiate per un “controllo del territorio” che sarebbe potuto tornare in qualche modo utile.