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Superbonus, Miceli (Architetti): “Rischio blocco attività, governo faccia passo indietro”
Roma, 14 feb. (Labitalia) – “Per evitare il blocco delle attività in corso, abbiamo chiesto al Governo di fare un passo indietro, di riconsiderare i contenuti del decreto, prospettando, per quanto riguarda la necessità di contrastare le frodi, soluzioni alternative quali, ad esempio, quella di utilizzare ed estendere gli strumenti di controllo della Agenzia delle Entrate e di consentire la cessione del credito tra i soggetti che sono sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Francesco Miceli, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, sulle misure anti-frodi per il superbonus inserite dal governo in dl sostegni ter. “Riteniamo che, al contrario, bisognerebbe concentrarsi su misure e norme che consentano di utilizzare gli incentivi fiscali in materia edilizia in maniera strutturale con l’obiettivo di raggiungere migliori risultati sul piano ambientale e, soprattutto per coerenza con le politiche di transizione ecologica, coordinando gli interventi previsti dal Superbonus con la strategia della rigenerazione urbana sostenibile”, continua Miceli. “Come è stato comunicato da parte dell’Agenzia delle entrate, le frodi riguardano il 3% dell’attività legata al superbonus, quindi una percentuale bassissima che non giustifica assolutamente il ricorso a norme draconiane quali quelle del decreto ‘Sostegni Ter'”, rimarca il numero uno dei professionisti. “Per evitare il blocco delle attività in corso, abbiamo chiesto al Governo di fare un passo indietro, di riconsiderare i contenuti del decreto, prospettando, per quanto riguarda la necessità di contrastare le frodi, soluzioni alternative quali, ad esempio, quella di utilizzare ed estendere gli strumenti di controllo della Agenzia delle Entrate e di consentire la cessione del credito tra i soggetti che sono sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia”, sottolinea. “Riteniamo che, al contrario, bisognerebbe concentrarsi su misure e norme che consentano di utilizzare gli incentivi fiscali in materia edilizia in maniera strutturale con l’obiettivo di raggiungere migliori risultati sul piano ambientale e, soprattutto per coerenza con le politiche di transizione ecologica, coordinando gli interventi previsti dal Superbonus con la strategia della rigenerazione urbana sostenibile”, conclude Miceli.