Brescia, 1 mar. “Le parole di Azouz ‘Sto facendo questa lotta per tutti’ è offensiva in primo luogo per le vittime ma anche per noi, e nel noi comprendo anche i fratelli Frigerio, che in tutti questi anni abbiamo difeso la verità”. Lo afferma Giuseppe (Beppe) Castagna, familiare di tre delle quattro vittime della strage di Erba, mentre è in corso l’udienza di revisione sul massacro dell’11 dicembre 2006 per il quale sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi.
“In realtà Azouz in tutta la sua vita, prima e dopo la strage, ha sempre e solo lottato per se stesso. Prima ha sempre lasciato sola Raffaella (Castagna, ndr) ad affrontare i vicini e a difendere suo figlio, dopo ha lottato per monetizzare al meglio il suo status di vittima” conclude. Beppe, come il fratello Pietro, e i figli del testimone, Elena e Andrea Frigerio, sono parti civili nel processo in corso a Brescia, ma a differenza di Azouz Marzouk hanno deciso di non essere presenti in aula per evitare il circo mediatico.