"La segretaria della Cisl Scuola non ha dunque raccontato favole o fandonie – afferma il sindacato – ma ha raccolto la comprensibile e più che legittima preoccupazione di una persona che si vede sottoposta a 'indagini preliminari nei suoi confronti in ordine al reato di cui all’art. 589 del Cp'. Questo è solo un passaggio dell’informativa, nella quale si elencano diritti e obblighi per la persona sottoposta ad accertamenti e non è certo scritta da Maddalena Gissi la frase con cui, in chiusura del documento, si ricorda che 'il presente atto è rilasciato all’indagato per i soli usi consentiti dalla legge'. Né è stata la Cisl a predisporre il modello che viene firmato, da chi ne riceve copia, sotto la dicitura 'La persona indagata'".
"Non sappiamo, a questo punto, se tra i 'tutti' che, come scrive il dott. Nistri, provano sollievo per l’asserita infondatezza del caso, sia compresa anche la persona cui è stato chiesto di sottoscrivere quell’atto, che la definisce come si è detto poc’anzi 'persona indagata'. Il nostro auspicio, ovviamente – afferma – è che le indagini in corso (condotte da soggetti cui è riconosciuto il rango di Ufficiali di Polizia Giudiziaria ai sensi dell'art. 21, c. 3, della legge 833/78) si concludano quanto prima con un proscioglimento da ogni ipotesi di responsabilità: solo allora potremo tirare anche noi, insieme al diretto interessato, un sospiro di sollievo che solo chi non conosce fino in fondo i fatti (ma presume di dar lezioni al prossimo sulla corretta informazione) riesce già adesso a concedersi". (di Roberta Lanzara)