Roma, 22 novembre 2021 -Al giorno d’oggi molte persone, per motivi di lavoro, di distanza o di altra natura, non hanno la possibilità di seguire direttamente i propri famigliari che dovessero non essere più autosufficienti. Si rende così necessaria la ricerca di un operatore che sia in grado di svolgere al meglio questo delicato compito. Ma come fare? A chi rivolgersi e quali requisiti chiedere?
Sant’Anna 1984, Cooperativa Sociale di Roma leader nell’assistenza domiciliare, ha stilato una serie di consigli e di spunti su come procedere per chi si dovesse trovare in tale situazione.
Secondo Sant’Anna 1984, alla base di tutto ci sono delle raccomandazioni definite “La regola delle 3C”:
– Consapevolezza: è necessario aver ben chiaro il quadro clinico della persona, le sue eventuali patologie, il grado di autosufficienza e impostare di conseguenza un piano assistenziale
– Collaborazione: il care giver (ossia il referente familiare che prende in carico la ricerca della risorsa) deve affiancare l’operatore nella fase di inserimento nel contesto familiare.
– Cooperazione: occorre fare squadra, la famiglia non deve delegare tutto all’operatore, ma deve essere parte integrante del processo assistenziale.
Per quanto riguarda la scelta della risorsa, bisogna tener presente che il lavoro di operatore assistenziale richiede capacità professionali e umane ben precise. Oltre a saper svolgere le proprie mansioni pratiche, la risorsa deve avere a livello umano delle caratteristiche imprescindibili, come empatia, pazienza, intelligenza intuitiva, perché deve prima di tutto svolgere un lavoromotivazionale con il paziente, essere in grado di stimolarne le capacità mentali, oltre a quelle fisiche.
Inoltre, se ci si affida a un’agenza per la ricerca dell’operatore, Sant’Anna 1984 raccomanda di valutare delle recensioni di dipendenti di tale agenzia, per sapere se vengono trattati e retribuiti in modo corretto. Un operatore “sfruttato” e mal pagato difficilmente potrà svolgere un buon lavoro, perché probabilmente sarà frustrato, non contento e con questo stato emotivo non sarà in grado di trasmettere serenità, gioia e motivare il suo assistito.
Dal punto di vista pratico, è importante ricordare che la fase di inserimento di un operatore in un contesto familiare è molto delicata e potrebbe essere vissuta come uno choc da una persona anziana. È quindi consigliabile procedere gradualmente per abituare l’assistito a questa nuova presenza, fino a portarlo ad accettare con naturalezza questo aiuto quotidiano.
I consigli di Sant’Anna 1984 alle famiglie che si trovano nella situazione di gestire un parente non più autosufficiente sono di stare sempre molto attenti a cambiamenti di comportamento troppo bruschi, di visitare spesso i propri cari e di cercare di essere il più presenti possibile anche se sono aiutati da un operatore. Dopo il primo lockdown, infatti, sono aumentati i casi di anziani colpiti da demenza o Alzheimer, a causa dei traumi subiti per colpa della solitudine e dell’isolamento.
Inoltre, occorre avere molta pazienza: se il nostro parente non ci riconosce o dice cose senza senso, magari anche agitandosi o in modo un po’ aggressivo, bisogna cercare di assecondarlo il più possibile per rasserenarlo e calmarlo. Vedere un proprio caro non più presente e lucido mentalmente può essere molto doloroso, ma è il ciclo della vita e bisogna sempre ricordare che il nostro dovere morale è assicurare una vecchiaia dignitosa ai nostri cari.
Sant’Anna 1984 cerca di rispondere a tutte queste esigenze collaborando in maniera molto stretta con i care giver famigliari, fornendo loro anche supporto psicologico da parte di tutor aziendali, laureati in psicologia, sia per le famiglie che per gli operatori stessi.
Inoltre, le risorse di Sant’Anna 1984 sono formate all’interno della società, in modo che siano in grado di gestire con professionalità e umanità le varie problematiche che si potrebbero creare. Ogni operatore è scelto attentamente in base alle caratteristiche dell’assistito che dovrà seguire, anche in termini di carattere, personalità e livello cultuale. Sant’Anna 1984 “coccola” i propri operatori esattamente come i clienti, accertandosi che ogni risorsa sia contenta e soddisfatta di lavorare per l’agenzia, requisito fondamentale perché possa svolgere davvero un buon lavoro.
Infine, le famiglie non sono mai lasciate da sole: oltre a ispezioni mensili da parte di responsabili tecnici che controllano che tutto stia andando bene, i famigliari ricevono resoconti giornalieri via Whatsapp sui propri cari e sulle attività svolte ogni giorno, anche dal punto di vista mnemonico e di attività fisica.
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