Il piano prosegue: “3.realizzare un piano di assunzione straordinario per aggiungere in 5 anni il target nazionale di 1 assistente sociale ogni 5mila abitantI; 4.ristrutturare e destinare a fini sociali gli immobili in disuso di proprietà del comune; 5.ridisegnare il meccanismo di assegnazione della gestione dei servizi; 6.istituire un tavolo di confronto permanente con il terzo settore e le realtà associative; 7.decentrare l’erogazione dei servizi ai municipi, secondo il principio della prossimità, definendo però a livello comunale le linee guida e controllando la qualità del servizio offerto”.
L’ultimo punto del piano è “8. trasformare i centri anziani in centri sociali aperti anche ai giovani, con attività ricreative e culturali per tutti. Nell’ambito delle politiche educative, le nostre proposte si basano sull’idea di una città che deve recuperare necessariamente il suo ruolo di “comunità educante”, ponendo i bisogni e i diritti di bambini, giovani e famiglie al centro della propria azione politica. Strumenti quali l’orientamento, il supporto psicologico agli studenti e alle loro famiglie, la mediazione culturale, devono essere la base di riferimento di questa azione”, sottolinea Azione.
“Vogliamo costruire una Scuola che garantisca a tutti parità di condizioni e stesse opportunità di accesso, intervenendo in modo particolare sulle situazioni di svantaggio economico, fisico, sociale e culturale. Con tutti questi interventi rendiamo Roma una città in grado di rispondere più efficacemente a tutte le emergenze sociali presenti sul territorio, di fornire i servizi necessari alla quotidianità della cittadinanza e che garantisca pari condizioni e opportunità a tutti”, conclude Azione.