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Regeni: padre, ‘a piccoli passi e superando ostacoli noi andiamo avanti’ (2)

Di Redazione |

La necessità di indagare e soprattutto non dimenticare è centrale nel lavoro che stanno compiendo da “65 mesi”, come ha ricordato l’avvocato della famiglia Alessandra Ballerini, i genitori di Giulio Regeni. Insieme al padre Claudio, anche la mamma, Paola Deffendi, ha voluto ringraziare l’Università Bicocca di Milano per l’aula, che “quanto prima verremo a vedere” e per il doppio striscione sulla facciata, particolarmente apprezzato.

“Forse – ha detto – siete l’unica Università, se non istituto pubblico, con due striscioni, uno in lingua italiane e uno in lingua inglese”. L’occasione ‘universitaria’ dove parlare di Giulio ha spinto la madre ad affrontare il tema della ricerca e della sicurezza dei ricercatori: “Poco si parlava non solo in Italia ma anche a livello internazionale della sicurezza dei ricercatori che fa il paio con la sicurezza dei Paesi”, ha sottolineato, lamentando che in Italia si conosca anche poco l’istituto del dottorato di ricerca. “Hanno definito Giulio uno studente, hanno detto che era inesperto. Questo nasce da una non chiara conoscenza di cosa sia un dottorato: chi fa il ricercatore è un lavoratore a tutti gli effetti”.

Di Egitto ha parlato soprattutto l’avvocato Ballerini: “Oltraggi su Giulio vengono perpetrati ancora su Giulio, ogni giorno. E investono anche i poteri dello Stato e della nostra Magistratura”. Il ‘fango’ gettato sul ricercatore “è ciò che di peggio si può fare: infangare chi ha già subito una ripetuta violazione di diritti umani. Gli Stati, non solo l’Italia, non hanno minimamente a cuore non solo ciò che è successo, ma anche l’intangibilità dei corpi e la ricerca della verità. Prevale la Realpolitik, la corsa agli affari e gli armamenti che ci hanno impedito finora di avere verità. C’è un grande divario tra cittadini e Stati”, ha concluso l’avvocato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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