21 dicembre 2025 - Aggiornato alle 20:05
×

Ravanusa: la speranza muore alle 6.38, Selene ritrovata tra le macerie/Adnkronos (2)

Redazione La Sicilia

13 Dicembre 2021, 19:15

Intanto proseguono le indagini della Procura di Agrigento, diretta da Luigi Patronaggio, che hanno aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Nei prossimi giorni i periti nominati dalla Procura effettueranno un primo sopralluogo. Intanto lavorano sulle mappe delle reti di gas metano nella zona. Secondo quanto accertato, cinque giorni prima dell'esplosione, ci sarebbe stato un intervento di manutenzione ordinaria sull'impianto, confermato in serata anche dalla Italgas. Ma non sarebbero emerse particolari criticità. Anche se alcuni abitanti, sentiti dagli inquirenti, continuano a dire che da giorni “si sentiva puzza di gas in tutta la zona”.

Intanto, sentito dall'Adnkronos, l'ex amministratore giudiziario di Italgas, ricorda che “nel 2014 facemmo fare dei rilievi su tutta la rete di gas a metano e i tecnici rilevarono grosse criticità sulle reti ispezionate. In tutta Italia, anche nell'agrigentino''. La società Italgas la società che gestisce la rete di metano anche a Ravanusa, dove è avvenuta sabato l'esplosione, costata la vita a sette persone, con due dispersi, era stata commissariata da parte della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, commissariamento prorogato dopo i primi sei mesi di altri sei mesi. Era stata la prima volta che una società quotata ha subito una misura del genere. I pm di Palermo avevano richiesto e ottenuto per Italgas il commissariamento in seguito a una inchiesta partita sulla società Gas spa, società riconducibile a Vito Ciancimino, ma gestita formalmente dall'imprenditore Ezio Brancato. La stessa Gas nei primi anni duemila risultava essere sotto il controllo del figlio di don Vito, Massimo.

''Parliamo di 55 mila km di rete di Italgas, e noi facemmo i rilievi, attraverso i nostri tecnici, a campione, tra cui proprio Agrigento dice l'avvocato Aiello - Italgas aveva in gestione 1.850 reti, era il primo distributore. Il Tribunale dispose di fare una attività di verifica e noi abbiamo fatto a campione una specifica attività di verifica su sessanta reti, e su tutte e sessanta sono state trovate grosse criticità, enormi criticità. Una grossissima percentuale. E si ripetevano come tipologia, erano sempre le stesse, si ripetevano come tipologia. Tanto è vero che il tecnico incaricato fece una ricostruzione complessiva delle tipologie di indagini andando a distinguere per gravità. La percentuale era costante su tutte le reti ispezionate''.