Pnrr, Csel: “Fondo per costi extra 2022 destinato soprattutto a investimenti in ferrovie”

Di Redazione / 12 Marzo 2023

Roma, 12 mar. (Adnkronos/Labitalia) – Nel suo primo anno di esordio, il fondo opere indifferibili ha avuto una dotazione finanziaria di 8 miliardi totali. Di questi, oltre 1,9 miliardi sono stati usati per finanziare le preassegnazioni delle opere Pnrr e Pnc che hanno per soggetti attuatori gli enti territoriali (procedura semplificata). Attraverso la procedura ordinaria sono state invece distribuiti circa 6,1 miliardi. Un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali (Csel), per Adnkronos, basata su dati Mef, ha evidenziato che il grosso delle risorse extra stanziate per compensare gli aumenti di prezzi di materiali e i costi energetici (circa 4,6 miliardi) sono stati destinati ad opere legate alle linee ferroviarie del paese.

Con un decreto approdato il 9 marzo scorso in Gazzetta ufficiale, infatti, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha messo nero su bianco le regole per accedere al fondo opere indifferibili 2023. Questo fondo è stato creato per ammortizzare gli aumenti eccezionali dei prezzi dell’energia, del carburante e dei materiali che si sono innescati soprattutto a seguito dell’inizio del conflitto russo-ucraino. Inizialmente l’ambito di azione di questo strumento era stato circoscritto alle procedure di affidamento avviate tra il 18 maggio e 31 dicembre 2022. In questo modo è stato possibile assicurare il raggiungimento dei target e i milestones previsti per lo scorso anno.

La Legge di bilancio 2023 ha poi riproposto la stessa formula applicata all’anno corrente allo scopo – si legge all’art. 2 del decreto – “di consentire l’avvio, entro il 31 dicembre 2023, delle procedure di affidamento previste dai cronoprogrammi degli interventi indicati all’art. 1, comma 375, della legge di bilancio nonché di consentire la realizzazione degli stessi entro i termini previsti”. In altre parole, possono essere finanziati attraverso uno stanziamento complessivo di 500 milioni di euro per il 2023 gli extracosti che hanno interessato le opere previste da Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e Piano nazionale complementare (Pnc) le cui procedure di affidamento delle opere pubbliche saranno avviate quest’anno. A queste risorse si sommeranno: un miliardo di euro per il 2024, 2 miliardi per il 2025, 3 miliardi per il 2026 e 3,5 miliardi il 2027.

Confermati anche per il 2023 i due canali di accesso alle risorse: una procedura ordinaria e una semplificata. Quella ordinaria implica la necessità di inviare una richiesta che sarà poi sottoposta a valutazione. Quella semplificata è invece una sorta di meccanismo automatico pensato per Comuni e Città metropolitane che prevede, per ogni intervento, una preassegnazione automatica, previa conferma da parte degli enti locali, di un contributo aggiuntivo pari al 10% dell’importo stabilito nel decreto di assegnazione. In attesa di conoscere come esattamente queste risorse saranno distribuite tra i numerosi soggetti attuatori che hanno in mano le sorti del Pnrr, l’elaborazione di Csel ha messo a fuoco le misure che hanno beneficiato del grosso delle risorse che sono state distribuite attraverso lo stesso fondo l’anno scorso.

Ai circa 4,6 miliardi destinati ad opere legate alle linee ferroviarie del paese seguono gli investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico, rifinanziati con quasi 375 milioni aggiuntivi, e i Piani urbani integrati, cui sono andati quasi 215 milioni extra rispetto a quelli stanziati nella prima ora. Obiettivo: riqualificare e creare nuovi servizi nelle periferie delle Città metropolitane della Penisola.

Scendendo ancora, troviamo quasi 193 milioni aggiuntivi assegnati all’investimento ‘Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica’, che, stando a quanto dichiarato nel Piano, punta a riqualificare e valorizzare il patrimonio immobiliare dell’amministrazione della giustizia in chiave ecologica e digitale, intervenendo anche in tutte quelle situazioni in cui la presenza di strutture inadeguate pregiudica, o rischia di pregiudicare l’erogazione dei servizi.

Ingenti anche le somme aggiuntive destinate all’investimento ‘Case della Comunità e presa in carico della persona’. Il contesto è quello della Missione 6, ambito salute, e la misura, rifinanziata con ulteriori 175 milioni, servirà a realizzare dei luoghi fisici di prossimità e facile individuazione dove la comunità può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale. Di poco inferiore (quasi 173 milioni) il contributo aggiuntivo assegnato ai progetti che fanno riferimento all’investimento ‘Verso un nuovo ospedale sicuro e sostenibile, che dovrebbe migliorare la sicurezza strutturale di 116 ospedali, dal punto di vista antisismico. Circa 95 milioni in più sono stati assegnati agli interventi per le aree colpite da terremoto tra il 2009 e il 2016.

Oltre 75 milioni sono stati destinati a coprire i costi aggiuntivi registrati per completare gli interventi di rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità), quasi 64 milioni in più sono andati ai progetti per lo sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici.

Oltre 63 milioni sono invece stati destinati agli investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche. Questi progetti dovrebbero portare alla conversione dei sistemi irrigui in sistemi più efficienti; nell’adeguamento delle reti di distribuzione al fine di ridurre le perdite; nell’installazione di tecnologie per un uso efficiente delle risorse idriche, quali contatori e sistemi di controllo a distanza. Per ogni intervento sulle reti di distribuzione, nel quadro dell’investimento finanziato devono essere predisposti o installati contatori che consentano la misurazione degli usi dell’acqua.

Seguono i quasi 30 milioni aggiuntivi destinati al programma innovativo della qualità dell’abitare (che si sommano alle preassegnazioni automatiche già previste per questa voce) e i quasi 20 milioni extra destinati all’efficientamento degli edifici giudiziari. Investimenti che dovrebbero portare a migliorare, dal punto di vista tecnologico, la qualità dei servizi erogati nel territorio attraverso i 290.000 metri quadri di uffici, tribunali e cittadelle giudiziarie.

Quasi 14 i milioni aggiuntivi destinati alla costruzione e al miglioramento delle condizioni delle strutture penitenziarie per adulti e minori. Di poco superiori a 6 milioni sia le risorse aggiuntive assegnate agli interventi per le Zone economiche speciali che alle Centrali operative territoriali. Complessivamente, quest’ultimo investimento è volto alla realizzazione di almeno 600 strutture che svolgano una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti al fine di assicurare continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria.

Oltre 4 i milioni aggiuntivi destinati a progetti che rientrano nell’investimento ‘Ultimo/Penultimo Miglio Ferroviario/Stradale’, che dovrebbe migliorare i collegamenti tra porti e zone di destinazione o origine delle merci, soprattutto su rotaia. Chiudono il cerchio i 2,4 milioni destinati alla voce ‘Elettrificazione delle banchine’, che dovrebbe portare a ridurre al minimo la dipendenza dai combustibili fossili e l’impatto ambientale del settore dei trasporti marittimi e i 113mila euro extra messi a servizio dei progetti per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico.

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