Dalle decorazioni ‘fai da te’ alla spesa a km ‘0’, dalle uova certificate alle strategie antispreco fino alla gestione dei rifiuti. Il Wwf ha formulato 7 consigli per una Pasqua sostenibile. Eccoli di seguito.
Decorazioni Fai-da-te – Non c’è bisogno di acquistare troppe decorazioni – osserva l’associazione – possiamo crearne alcune con uova dipinte, nastri, fiori di carta e altri materiali di riciclo. Se non abbiamo i colori per dipingere le uova, si possono usare cibi e spezie: la curcuma per tingere di giallo, la paprika per l’arancione, le rape rosse per il fucsia, il caffè per il marrone, gli spinaci per il verde, il vino rosso per il viola. E soprattutto non dimentichiamo di utilizzare l’interno delle uova per preparare le nostre ricette tradizionali con prodotti locali.
Prodotti a km zero e di stagione – Scegliere prodotti a chilometro zero, locali e di stagione non aiuta solo l’economia locale ma anche l’ambiente – sottolinea il Wwf – A questo si affianca l’importanza dal punto di vista nutrizionale: nel periodo di Pasqua, per esempio, via libera agli asparagi ricchi di vitamine e antiossidanti, agretti e fave.
Fare la spesa in modo consapevole – Mai come oggi è importante fare la spesa in modo consapevole, non solo evitando imballaggi inutili e acquisti eccessivi, ma anche con lista alla mano per acquistare solo il necessario, ridurre gli sprechi e i viaggi verso il supermercato. Infine, è importante prestare molta attenzione alle date di scadenza, così da non acquistare cibi che deperiranno prima del loro effettivo utilizzo. Soprattutto – avverte l’associazione – portiamo in tavola tanti prodotti sfusi e freschi, da frutta e verdura a latticini, passando per le uova.
E per le uova di Pasqua? – Scegliamo se possibile la certificazione biologica per il cioccolato o certificazioni che attestino il rispetto di criteri di sostenibilità ambientale e sociale.
Congelare o riutilizzare in modo creativo il cibo avanzato – Congelare gli alimenti in freezer è un metodo comodo e semplice per mantenere più a lungo in buono stato molto alimenti, evitando sprechi. Per congelare – ricorda il Wwf – utilizziamo quanto più possibile contenitori riutilizzabili (idonei al contatto con alimenti e all’uso nel freezer) invece di sacchetti, fogli e pellicole monouso. Ricordiamoci di appuntare la data e il contenuto dei nostri contenitori in modo da avere una visione delle scorte. Se abbiamo tanti avanzi e il congelatore pieno, allora via libera alla creatività: una torta salata come la classica pasqualina, per esempio, può essere tagliata a cubetti, riscaldata e riproposta come aperitivo durante il pranzo di Pasquetta.
Imparare a leggere le etichette per evitare sprechi – Lo spreco alimentare oltre a essere insostenibile dal punto di vista ambientale, rappresenta una perdita economica per le famiglie. Eppure tutto questo dispendio può essere ridotto drasticamente – spiega il Wwf – imparando a riconoscere la differenza tra la data di scadenza ‘Consumare entro’, e quindi non oltre quella data, e la dicitura ‘Da consumare preferibilmente entro’, che indica che quel cibo sarà sicuro da consumare anche dopo la data che figura in etichetta (a patto che la confezione sia integra), ma potrebbe non essere nelle condizioni ottimali. Oltre alle scadenze occorre ricordarsi quanto sia importante la buona conservazione degli alimenti.
Dove lo butto? – Spesso lo smaltimento di oggetti e prodotti tipici delle feste può essere complicato o sconosciuto. Ad esempio: non tutti sanno che per gli imballaggi della colomba la scatola esterna va nella carta, il sacchetto interno in plastica trasparente nella plastica; mentre lo stampo di cottura, se ha residui di cibo ed è compostabile, va nell’organico, se ha residui di cibo e non è compostabile, va nell’indifferenziato. Lì vanno anche le candele consumate, i gusci di cozze e vongole (a meno che nel proprio Comune non sia diversamente indicato), le carte lucide o argentate delle uova di Pasqua, i tovaglioli di carta colorati e i tappi di finto sughero di vini e spumanti.
I consigli del Wwf tendono sia a ridurre il più possibile il consumo materiali usa e getta, proponendo alternative riutilizzabili (sono di moda per esempio i servizi da tavola spaiati), sia a incoraggiare l’acquisto di oggetti sfusi o con imballaggi ridotti, evitando l’overpackaging. Una regola generale che vale per plastica, vetro e metalli è che si riciclano solo gli imballaggi, oggetti in plastica, vetro e metallo che non siano imballaggi vanno nell’indifferenziata. Altra regola importante è quella di ‘ridurre il volume’ dei rifiuti, cioè schiacciare gli imballaggi prima di metterli nel bidone della differenziata. Per quanto riguarda le bottiglie, per esempio, va appiattita la superficie laterale piuttosto che schiacciarle dal tappo verso il fondo, questo per facilitarne l’identificazione in fase di riciclo.