Ortodonzia invisibile: il Dottor Roberto Bizioli di Scordia sui pro e contro della tecnica più usata del momento

Di Redazione / 21 Giugno 2022

(Brescia, 21/06/22) – Apparecchi in resine invisibili e faccette dentali spopolano tra le soluzioni ortodontiche; il medico dentista Roberto Bizioli ne spiega i vantaggi

In questo senso sempre più diffusi sono diventati gli interventi di ortodonzia invisibile. Il termine include tutta una serie di trattamenti il cui scopo primario è unire l’efficienza alla discrezione del dispositivo medico, senza appunto perdere nulla sul piano terapeutico.

“Essendo meno invasivo, questo tipo di ortodonzia ha un vantaggio immediato, che il cliente si senta a suo agio. Indirettamente ciò influisce sulla buona riuscita del trattamento, soprattutto sulle fasce d’età più avanzate, che con gli apparecchi tradizionali sono meno predisposti ad accettare tali misure correttive” – spiega Roberto Bizioli.

Dottor Roberto Bizioli: l’ortodonzia è affidabile se fatta da professionisti

Ma cos’è l’ortodonzia invisibile? Come funziona? Ci sono differenze con le metodologie dell’ortodonzia tradizionale? Quanto costa? Queste sono solo alcune delle domande che un paziente che valuta tale tipo di trattamento si trova a farsi e a fare al suo dentista.

“Innanzitutto possiamo tranquillizzare i pazienti perché tanto l’ortodonzia invisibile quanto quella che per comodità definiamo tradizionale, sfruttano lo stesso principio di azione. In entrambi i casi, infatti, il dispositivo ortodontico esercita una pressione sui denti che li fa pian piano spostare nella giusta posizione. Le differenze da considerare dipendono dal tipo di dispositivo utilizzato, brackets, bite, ecc.” – illustra il Dottor Roberto Bizioli di Scordia.

Fondamentalmente, la grande differenza con il passato intercorre sui tipi di materiali utilizzati: la resina trasparente fa in modo che tali dispositivi passino inosservati perché risultano dello stesso colore dello smalto dentale o sono proprio invisibili, come nel caso degli allineatori.

Nell’ambito dell’ortodonzia invisibile, poi, si possono distinguere due macro gruppi di dispositivi, i fissi e i mobili o rimovibili.

“L’ortodonzia fissa invisibile include l’apparecchio in ceramica, quello in zaffiro e l’apparecchio linguale. I primi due differiscono per il materiale, ma sono comunque un minimo visibili sulla superficie del dente; l’apparecchio linguale invece, pur essendo realizzato in metallo, presenta i brackets apposti all’interno del dente ed è quindi invisibile. La grande rivoluzione

dell’ortodonzia invisibile, però, è rappresentata dagli allineatori trasparenti” – chiarisce il Dottor Roberto Bizioli.

Tale tecnica limita al massimo la visibilità dell’apparecchio, configurandosi come una sorta di film trasparente e lucido che ricopre il dente.

Ancora una volta, come per l’apparecchio tradizionale, anche nel caso dell’ortodonzia invisibile è fondamentale tenere pulito il dispositivo. Ciò evita infezioni all’apparato orale che potrebbero manifestarsi in forma di afte.

“Bisogna seguire alla lettera le indicazioni del proprio dentista per conservare bene l’apparecchio e per consentirgli una funzionalità ottimale. D’altronde, l’ortodonzia invisibile, per quanto non sia un’innovazione degli ultimi giorni, è relativamente recente e non sono molti quelli che la praticano in maniera professionale e scientifica” – conclude il Roberto Bizioli di Scordia.

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