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Nespresso dona 224 quintali di riso al Banco Alimentare del Lazio

Di Redazione |

Roma, 20 dic. In occasione della Giornata internazionale della Solidarietà umana, Nespresso ribadisce il proprio impegno al fianco di Banco Alimentare del Lazio attraverso ‘Da Chicco a Chicco’, il progetto creato da Nespresso per il recupero e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, che quest’anno compie 10 anni. Attraverso ‘Da Chicco a Chicco’, infatti, Nespresso è riuscita a donare quest’anno a Banco Alimentare del Lazio 224 quintali di riso, equivalenti a 250.000 piatti di riso (1 piatto = 90gr), che rappresentano un aiuto concreto per le 450 strutture caritative e le 110.000 persone in difficoltà che si rivolgono ogni anno a Banco Alimentare del Lazio. Con ‘Da Chicco a Chicco’, Nespresso e Banco Alimentare del Lazio hanno intrapreso nel 2020 un percorso condiviso che si è posto l’obiettivo di creare valore per la società e l’ambiente e che ha consentito, finora, di offrire all’associazione 424 quintali di riso, l’equivalente di oltre 470.000 di piatti di riso, che, sommati a quelli offerti a Banco Alimentare della Lombardia, hanno permesso di raggiungere oltre 4.000 quintali di riso donati attraverso il progetto ‘Da Chicco a Chicco’, permettendo di supportare circa 300.000 persone e 1.600 strutture caritative ogni anno. Un impegno che da 10 anni Nespresso porta avanti per il territorio nel quale opera, l’Italia, e che si esprime anche attraverso il programma ‘Nespresso per l’Italia’ nel quale il progetto ‘Da Chicco a Chicco” rientra, con diverse iniziative a sostegno del Paese. Attraverso ‘Da Chicco a Chicco’, un chicco di caffè può essere trasformato in un aiuto concreto per le persone in difficoltà, grazie alla collaborazione tra Nespresso, Cial, Utilitalia e Cic (Consorzio italiano Compostatori). Il programma, su cui Nespresso ha investito finora oltre 6 milioni di euro, consente infatti ai consumatori di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso o in alcune isole ecologiche distribuite sul territorio nazionale, per un totale di 128 punti di raccolta in 73 città italiane. Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, le capsule esauste vengono inviate per la lavorazione ed il recupero presso un impianto in provincia di Brescia, dove l’alluminio viene separato dal caffè, con l’obiettivo di riportare i due materiali a nuova vita attraverso un sistema concreto di economia circolare che li trasforma in due nuove risorse per l’ambiente. L’alluminio, materiale infinitamente riciclabile, viene destinato alle fonderie per avviare appunto il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti (penne, coltellini e molto altro), mentre il caffè viene destinato a un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost, successivamente ceduto a una risaia in Italia. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato a Banco Alimentare della Lombardia e del Lazio. “In questi suoi primi dieci anni di vita, ‘Da Chicco a Chicco’ ci ha riempiti di orgoglio perché ci ha permesso di raggiungere risultati importanti e di sostenere realtà a cui ci sentiamo, anno dopo anno, sempre più vicini. Questo grazie al prezioso contributo delle consumatrici e dei consumatori che ogni giorno riportano le capsule usate nelle nostre Boutique o presso le isole ecologiche partner e che, insieme a noi, partecipano a questo viaggio per trasformare un chicco di caffè in un chicco di riso. Il nostro supporto a Banco Alimentare della Lombardia e del Lazio esprime appieno lo spirito e l’obiettivo di ‘Nespresso per l’Italia’, il programma che ci vede in prima linea nella cura del territorio italiano e ci consente di concretizzare il nostro impegno per una gestione responsabile delle capsule di caffè lungo tutto il ciclo di vita – dichiara Chiara Murano, Sustainability & She Manager di Nespresso Italiana – Con ‘Da Chicco a Chicco’ offriamo il nostro contributo per la tutela dell’ambiente e il nostro sostegno alle comunità di cui ci sentiamo parte, perché con la donazione del riso a Banco Alimentare riusciamo a dare un aiuto davvero concreto a chi ne ha più bisogno”. Un circolo virtuoso che, finora, ha consentito di recuperare oltre 6.500 tonnellate di capsule usate, circa 400 tonnellate di alluminio e oltre 3.300 tonnellate di caffè esausto​ in 10 anni. Dati che risultano costantemente in crescita considerando infatti le 350 tonnellate di alluminio raccolte fino al 2020, con un incremento quindi del +14% e un ulteriore aumento del +24% sulle tonnellate di caffè esausto, che si attestano su 3.300 (2.700 fino al 2020). “Siamo fieri di far parte di questo bellissimo progetto di economia circolare – afferma Monica Tola, direttore del Banco Alimentare del Lazio – Le persone che vivono in difficoltà, assistite dalle strutture caritative convenzionate la nostra associazione, sono i beneficiari ultimi, ma tale progetto genera un impatto sociale positivo ben più ampio. Ringrazio Nespresso per il riso donato ma soprattutto per averci coinvolto in questo progetto”. Un impegno, quello di Nespresso, che non coinvolge solo il territorio e la comunità italiana, ma che segue il caffè fin dai territori di origine, con il presupposto che per ottenere un caffè eccellente sia necessario garantirne l’alta qualità sin dalle origini. Con il programma AAA Sustainable Quality, Nespresso assicura e accresce infatti anche il benessere sociale per chiunque sia coinvolto nel processo di produzione e lavorazione del caffè, promuovendo anche una gestione ambientale responsabile. Le tre ‘A’ corrispondono infatti ai tre pilastri fondamentali di questo approccio: qualità, sostenibilità e produttività, collaborando con oltre 100.000 produttori di caffè in 15 Paesi in tutto il mondo, con l’obiettivo di contribuire proprio al benessere sociale, economico e ambientale dei paesi di origine del caffè. A questo si aggiunge l’impegno per raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2022.

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