A Mzs il Natale si festeggia anche grazie alla creatività e all’inventiva di chef d’eccezione. Francesco Lubelli, con la collaborazione di Vito Mollica ed Emanuele Puzo, ha proposto per il cenone della vigilia un menù a sorpresa ispirato alla tradizione italiana. Tra i piatti, fritti tradizionali, tartine, un doppio assaggio di primi e secondi a base di carne e pesce per soddisfare ogni palato. Il tutto accompagnato da vino, panettoni e torroni. Più internazionale il menù proposto dagli chef Luca Ficara e Marco Smerilli a Concordia, la base italo-francese a oltre 3 mila metri d’altezza sul plateau antartico. Qui la presenza di personale internazionale rende obbligatorio un menù attento ai diversi gusti e alle diverse tradizioni culinarie del gruppo.
Se alla base Mario Zucchelli il lavoro degli chef è reso più gravoso dal fatto che il cibo è conservato in una grotta scavata nel ghiaccio e raggiungibile solo in elicottero, alla base Concordia, come pure nel vicino campo base di Little Dome C, alcune preparazioni sono rese più difficoltose dall’ancora più ridotta disponibilità di cibi freschi.
Il Natale e le feste di fine anno si celebrano lo stesso anche, ricordano i ricercatori dell’Enea, l’acqua bolle a 85° e le lievitazioni richiedono metodi alternativi, a causa delle condizioni ambientali estreme, come bassa pressione, scarsa umidità dell’aria e altitudine. Ma la lontananza dalle famiglie è comunque ‘accorciata’ grazie ai progressi tecnologici dei collegamenti satellitari: consentono con sempre più facilità di effettuare chiamate e videochiamate ai propri cari lontani migliaia di chilometri dai ghiacci dell’Antartide.