Roma, 10 mar. I Monti di Pietà rappresentano un elemento chiave della storia economica e sociale dell’Italia. Fin dalla loro nascita in epoca medievale i Monti hanno avuto un impatto significativo sulle comunità locali, sostenendone il progresso economico. È un ruolo essenziale quello che svolge questa modalità di finanziamento, conosciuta come “credito su pegno”, poiché promuove l’inclusione finanziaria delle persone e delle famiglie che altrimenti avrebbero più difficoltà ad accedere a un prestito. È questo il messaggio centrale emerso dalla conferenza sulla nascita e l’evoluzione storica dei Monti di Pietà, svoltasi ieri a Roma presso Palazzo Santacroce-Petrignani. Un luogo dall’elevato valore simbolico e culturale, in quanto sede romana di questa istituzione finanziaria ormai da secoli.
Oggi ospita nei suoi spazi monumentali Affide, società che in Italia ha raccolto il testimone di questa antica tradizione e che ha organizzato la conferenza. Protagonista e keynote speaker dell’incontro è stato Franco Cardini, insigne storico, professore emerito di Storia medievale presso l’Istituto di Scienze Umane e Sociali – Scuola Normale Superiore di Pisa, Sede di Firenze – Palazzo Strozzi. Sono inoltre intervenuti in qualità di specialisti del settore Armando Antonelli, Esperto archivista presso l’Archivio di Stato di Bologna, e Pierluigi Oliva, Segretario di Assopegno.
Ad aprire i lavori è stato Federico Mollicone, presidente della VII Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati, secondo cui il credito su pegno è una forma di prestito poco nota ma dal forte valore sociale, su cui stimolare anche la conoscenza culturale. Mollicone ha infatti ricordato che “il ‘Monte’ com’era familiarmente chiamato, ha un posto di rilievo nel cinema, nella letteratura, nell’opera lirica ma soprattutto nella vita di molte famiglie italiane”.
Michele Faldella, presidente di Affide, ha così spiegato le ragioni che hanno portato la società a promuovere la conferenza: “Con questa iniziativa puntiamo a stimolare delle riflessioni sul ruolo essenziale dei Monti di Pietà nella storia della società italiana per contribuire a creare maggiore cultura nei confronti del credito su stima, una forma di finanziamento che da oltre 5 secoli rappresenta un pilastro dell’inclusione finanziaria e che Affide gestisce, coniugando l’antica tradizione con una moderna efficienza. Rappresentare oggi l’eredità di una storia tanto nobile e importante è una responsabilità̀ che assumiamo con orgoglio”.
Nel suo intervento Franco Cardini ha illustrato le origini dei Monti di Pietà, attraverso un percorso tra finanza, politica, storia sociale e storia religiosa. A partire dai “Monti”, che Cardini ha definito un sistema interessante e per certi versi geniale di finanziare gli enti pubblici. Lo storico ha ricordato che il principio costitutivo del Monte consisteva nella necessità comune di far fronte a spese ingenti, impreviste ed urgenti senza necessariamente ricorrere a una crescita repentina del livello di pressione fiscale ordinaria o a misure di emergenza come tassazioni straordinarie o requisizioni.
Cardini ha quindi spiegato che per molto tempo l’adesione dei cittadini ai Monti fu limitata ai ceti abbienti, con esclusione degli stranieri e degli ebrei. Poi la crisi del Trecento rese indispensabile l’istituzione di nuove forme e di nuovi metodi creditizi che consentissero l’accesso al credito anche da parte di cittadini dei ceti subalterni, che possedessero beni anche molto modesti da impegnare in garanzia della restituzione delle somme ottenute. Iniziativa che portò alla nascita del primo vero e proprio Monte di Pietà, fondato a Perugia nel 1462. Ed è proprio il capoluogo umbro a chiudere idealmente il cerchio di questo viaggio nella storia dei Monti di Pietà: infatti il credito su stima è attivo a Perugia ancora oggi proprio grazie alla presenza sul territorio di una filiale Affide, erede di questa tradizione secolare.