Roma, 15 feb. “Siamo molto soddisfatti per l’accordo sottoscritto ieri, che una volta completati i necessari procedimenti autorizzativi porterà entro giugno all’acquisizione di Carige. Si tratta di un’operazione industriale che abbiamo fortemente voluto, dopo aver compreso la potenziale creazione di valore che la combinazione tra le due banche era in grado di generare”. Lo scrive, in una nota, l’ad di Bper Piero Luigi Montani, nel commentare la sottoscrizione del contratto di acquisizione di una partecipazione di controllo pari a circa l’80% dell’attuale capitale sociale di Carige, detenuta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
“Il disegno organizzativo del nuovo Gruppo e la rappresentazione delle sinergie esprimibili saranno forniti a valle del closing, in sede di presentazione del nuovo Piano Industriale che incorporerà gli impatti dell’acquisizione. Posso però dire, fin d’ora, che siamo ben consapevoli dell’importanza strategica che Carige riveste – dice ancora l’ad di Bper – in particolare per la regione Liguria. Ecco perché sentiamo fortemente la responsabilità di questo progetto che persegue uno sviluppo sostenibile nel lungo periodo, rispettando le peculiarità di un Istituto storico e i valori che caratterizzano Bper, tra cui sottolineo la grande attenzione alle risorse umane, una positiva tradizione nelle relazioni sindacali e una consolidata esperienza nell’execution di operazioni straordinarie, confermata anche nell’anno appena trascorso, che ci ha visto protagonisti di una forte crescita a livello dimensionale e qualitativo”.
“Ora il nostro obiettivo è quello di essere un costante e autorevole punto di riferimento per imprese e famiglie, sostenendo gli investimenti produttivi e le filiere industriali, in piena coerenza con gli obiettivi del PNRR, per consolidare la ripresa dei sistemi economici del Paese. Sono fermamente convinto che Carige saprà esprimere livelli sempre più soddisfacenti di redditività, anche grazie all’apporto delle fabbriche prodotto del Gruppo Bper. Sarà inoltre valorizzato il ruolo della Banca Cesare Ponti – continua Montani – come specifico veicolo di sviluppo nel settore del private banking, mentre per quanto riguarda il modello distributivo manterremo una presenza forte e radicata, anche se in prospettiva meno concentrata e capillare, in coerenza con una situazione di mercato contraddistinta da un forte sviluppo della tecnologia e delle modalità digitali. Con queste positive premesse prosegue il nostro impegno quotidiano per portare a compimento un’importante operazione, di cui confermiamo appieno la valenza strategica e industriale”, conclude.