Roma, 11 giu. (Labitalia) – Malgrado una curva tendenziale positiva nel contrasto al fenomeno dello sfruttamento minorile, complice il rafforzamento della normativa e la maggiore attenzione all’abbandono scolastico, l’Italia è maglia nera nel panorama europeo per la quota di giovani dai 18 ai 24 anni che hanno lasciato prematuramente gli studi (9,9%), assieme alla Spagna.
Soprattutto nel Mezzogiorno, con punte in Sicilia e Campania rispettivamente del 19,4% e 17,3%. Emerge dall’indagine della Fondazione studi consulenti del lavoro ‘Il lavoro minorile in Italia: caratteristiche e impatto sui percorsi formativi e occupazionali’, realizzata dal proprio Ufficio Studi in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile del 12 giugno 2021.