Si riallaccia al tema della ricerca l’intervento di Marco Orlandi, prorettore dell’università Bicocca: “La vera sfida è preservare nel tempo le innovazioni raggiunte durante il periodo di emergenza, come ad esempio continuare a usare il digitale per migliorare la didattica e cementare la coesione tra ricercatori e i diversi campi di studio. Bisogna passare da uno stato di emergenza ad un’opportunità per il futuro”.
Di rapporto tra atenei e tessuto cittadino ha parlato il prorettore del Politecnico prof. Emilio Faroldi: “La pandemia è un’occasione per ripensare il tempo e lo spazio. Il Politecnico in particolare sta ripensando i suoi spazi fisici e immateriali in modo che siano sempre più in relazione con la città e che abbiano un focus centrato sullo studente: la città è l’università e l’università è la città”.
L’intervento dell’Arcivescovo a conclusione della Tavola Rotonda ha preso il via dalla constatazione di quanto importanti in una fase come quella odierna siano “le domande e lo stato di inquietudine che deve portare l’uomo a porsi nuovi interrogativi di senso ‘Perché è amabile la vita? Perché è desiderabile il futuro?’ In questo momento di ripartenza è importante dare la giusta centralità all’Università -prosegue monsignor Delpini- che è per definizione ‘comunità che cerca risposte in un incontro multidisciplinare e interpersonale'”.