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Milano: capo ultrà Inter trasferito nel carcere di Opera

Di Redazione |

Milano, 5 set. E’ stato trasferito nel carcere milanese di Opera Andrea Beretta, capo ultrà dell’Inter, fermato ieri con l’accusa di aver ucciso Antonio Bellocco, 36enne rampollo della cosca di Rosarno e con affari all’interno della curva Nord. Beretta, già sottoposto alla sorveglianza speciale, ha fornito ai pm Paolo Storari e Sara Ombra la sua versione. I due, uniti dalla passione per l’Inter e per gli affari legati al merchandising della curva, avevano un appuntamento, ieri mattina, per un’iniziativa di solidarietà e così si sono incontrati nella palestra di via Besozzi a Cernusco sul Naviglio.

Un faccia a faccia cordiale, come testimoniano alcuni presenti. Poi Bellocco e Beretta salgono sulla Smart del 36enne. Gli animi si accendono in pochi minuti: Bellocco avrebbe minacciato i familiari del capo della curva, il quale avrebbe reagito mostrando la pistola. Un’arma che Beretta aveva con sé da qualche giorno, quattro o cinque, da quando aveva avuto notizia di essere nel mirino proprio della vittima.

La pistola sarebbe stata mostrata solo per dimostrare di non aver paura, ma alla vista dell’arma sarebbe nata una colluttazione: Bellocco riesce a disarmare il rivale, il quale finisce fuori dall’auto. Mentre il 36enne avrebbe continuato a sparare – è stato sparato solo un colpo perché è caduto il caricatore – Beretta estra un coltello e lo colpisce, anche alla gola, una decina di volte. Dall’abitacolo, con accanto la vittima, chiama il difensore e alla moglie confessa: “Ho fatto una cazz…”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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