Ma a giugno del 2015, Mattarella ha deciso di aprire anche la Tenuta di Castelporziano durante il periodo estivo per l’organizzazione di soggiorni per persone disabili, un progetto di concreto e gratuito sostegno per loro e le rispettive famiglie. Una decisione che rimanda a quella dei coniugi Einaudi, che, come sottolineato dal Capo dello Stato ricordando il suo predecessore, “aprirono il Quirinale ai più poveri. Ai ‘mutilatini’, agli orfani di guerra, a vecchi e bambini delle borgate romane, organizzando pranzi in loro onore, soprattutto in occasione del Natale e della Befana”.
“Quando abbiamo pensato ad aprire Castelporziano –ha confessato Mattarella- abbiamo avuto qualche preoccupazione. Non è stato difficile, ha richiesto lavoro, ha richiesto una particolare attenzione, ma in fondo è costato soltanto qualche piccolo sforzo, e questo mi fa riflettere: non è così difficile, in realtà, abbattere le barriere architettoniche, demolire gli ostacoli che si frappongono, che impediscono la fruizione di ogni cosa per tutti, non è così difficile, si può fare”.
“Il nostro Paese –ha affermato in varie circostanze il Capo dello Stato- ha compiuto molti passi avanti. Ma siamo molto lontani ancora da una condizione adeguata. Abbiamo delle norme avanzate, una sensibilità cresciuta, ma abbiamo ritardi di carattere culturale, di mentalità, a comprendere e ad acquisire la consapevolezza che il mondo della disabilità costituisce un giacimento di energie e risorse importanti, cui dar modo di esprimersi e realizzarsi, non soltanto per rispetto delle persone con disabilità, ma nell’interesse della società”. (di Sergio Amici)