Tra “le grandi riforme” che “hanno cambiato il profilo” dell’Italia, ha ricordato il Capo dello Stato, va inserita “l’istituzione, nel 1978, del Servizio sanitario nazionale, ad opera di un’altra donna, la prima a diventare ministra, Tina Anselmi”.
Se è vero che in 75 anni la Repubblica ha compiuto enormi progressi, permangono tuttavia “ancora condizioni non sopportabili per la coscienza collettiva, come le morti sul lavoro. Il ricordo del sorriso di Luana D’Orazio -è stata l’esortazione di Mattarella- impegni tutti al dovere di affrontare il tema della sicurezza dei lavoratori con determinazione e con rigore”.
Infine può sembrare che “il Paese si sia fermato”, ma non è così, ha rivendicato il Presidente della Repubblica”. L’Italia infatti “ha creatività. Competenze. Capacità che ci rendono in tanti settori all’avanguardia. Ne sono esempio donne e uomini impegnati nella ricerca e nei settori dell’innovazione e delle tecnologie più avanzate”, come “un’altra donna italiana” che “oggi ci rende orgogliosi: Samantha Cristoforetti, prima europea chiamata a comandare la stazione spaziale internazionale”.