M5S, esordio ‘al chiuso’ per Conte: nodi risorse e debito con Rousseau

Di Redazione / 16 Giugno 2021

Battesimo ‘al chiuso’ per il Neo-Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. All’inizio della prossima settimana, l’ex premier e leader in pectore del M5S presenterà, durante un evento pubblico, il nuovo statuto e la Carta dei valori: documenti che dovranno essere ratificati dalla base pentastellata prima del voto sulla leadership di Conte. E stando a quanto trapela da fonti M5S, Conte avrebbe accantonato l’idea iniziale di presentare il suo progetto di rilancio in una piazza romana: la scelta, molto probabilmente, ricadrà su un luogo chiuso.

Nei gruppi parlamentari aumenta l’attesa: la discussione interna verte anche sul finanziamento della nuova creatura di Conte. Il tema è stato affrontato ieri sera nel corso di un’assemblea telematica con il capo politico reggente, Vito Crimi. Dove non sono mancati spunti polemici. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, Crimi ha invitato gli eletti di Camera e Senato a mettersi in regola con il versamento di mille euro a testa sul nuovo conto corrente del M5S, dal momento che pochi parlamentari finora hanno aderito alla campagna di finanziamento interna. Ma prima di impinguare le casse del nuovo Movimento molti grillini vogliono vedere le ‘carte’ e attendere la presentazione del progetto di Conte.

Lo ha fatto capire ieri sera la deputata Azzurra Cancelleri, tra i pochi ad aver preso una posizione netta a favore dell’abolizione della regola del doppio mandato: “Io intendo versare tutto perché voglio tenere fede all’impegno preso. Mi sarebbe piaciuto un coinvolgimento maggiore sulle modifiche sostanziali e non solo la richiesta – sacrosanta – di finanziare ‘il progetto'”, dice la parlamentare siciliana all’Adnkronos, ostentando comunque ottimismo: “Sono fermamente convinta che il progetto di Conte sarà migliorativo”.

A Cancelleri ha replicato lo stesso Crimi: se tutti avessimo fatto questo ragionamento non saremmo partiti con la rifondazione, il senso delle parole pronunciate dal reggente, il quale ha anche sottolineato come una cinquantina di eletti abbia già versato la quota per tutto il 2021. Un altro nodo riguarda il debito da saldare nei confronti dell’Associazione Rousseau, pari a oltre 250mila euro.

Ieri Crimi ha ufficializzato la separazione tra il M5S e la piattaforma di Casaleggio (“non ci sono più vincoli”), ma ha anche esortato chi non lo avesse ancora fatto a effettuare gli ultimi bonifici da 300 euro, almeno fino al mese di marzo: soldi che il Movimento utilizzerà per sanare una parte del debito contratto da Rousseau per conto del M5S e che è stato oggetto della recente trattativa per la consegna dei dati degli iscritti.

Infine, i tempi ‘tecnici’ della rifondazione. Dal momento in cui Conte presenterà lo statuto, ha spiegato Crimi, dovranno passare 15 giorni per il voto sulla nuova piattaforma (gestita da “soggetti terzi, senza ingerenze verso il M5S”): prima ci sarà un voto sullo statuto e in un secondo momento quello sulla leadership di Conte.

Insieme alla votazione relativa allo statuto potrebbe essere messa ai voti anche la destinazione degli oltre 7 milioni ancora fermi sul conto delle restituzioni, ma per ora si tratta solo di un’ipotesi. Per quanto riguarda le amministrative d’autunno, è in arrivo un vademecum per la presentazione delle liste nei comuni al voto: liste che saranno certificate tra luglio e agosto.

Ma con quale logo? La dicitura ‘ilblogdellestelle.it’, dominio registrato da Rousseau, è destinata a sparire dal simbolo M5S. Nel nuovo logo, come confermato dallo stesso Conte, comparirà la data ‘2050’. Infine, tiene ancora banco la discussione sull’ipotesi di un ridimensionamento del ruolo di Beppe Grillo nel nuovo M5S. Le ultime uscite sulla Cina da parte del comico hanno spiazzato i parlamentari grillini e molti si chiedono se non sia il caso di rivedere le funzioni del garante.

Tra i pochi a difendere Grillo c’è il senatore Gianluca Ferrara, capogruppo 5 Stelle in Commissione Esteri: “Le polemiche aizzate da forze politiche che a parole si dicono sovraniste e patriottiche – rimarca Ferrara, interpellato dall’Adnkronos – in realtà palesano un’imbarazzante sudditanza psicologica che non tiene conto della storia e delle potenzialità del nostro Paese. Nel vigente contesto multipolare, non vogliamo ostacolare la possibilità di intraprendere buone relazioni con Paesi con cui desideriamo mantenere rapporti diplomatici, economici e commerciali. La contrapposizione e le anacronistiche logiche da guerra fredda sono nocive per tutti”. (di Antonio Atte)

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Tag: politica sicilia-province