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Lavoro: Bernini, ‘salario minimo? rispettare libertà contrattuale’

Di Redazione |

Roma, 4 giu. “Per aumentare i salari occorre prima di tutto agire sulla leva della crescita e della produttività. Non a caso, i Paesi che hanno visto migliorare la condizione dei lavoratori sono quelli che negli ultimi trent’anni sono riusciti a incrementare Pil e della produttività”. Così Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.

“Copiare il modello tedesco del salario minimo quindi non è la strada idonea per l’Italia, dove quasi il 90 per cento dei lavoratori è coperto dai contratti collettivi. Per un liberale l’imposizione di un salario minimo per legge sarebbe una violazione della libertà contrattuale e rischierebbe di indurre le piccole imprese a recedere dai contratti nazionali applicando un salario più basso di quello fissato dagli accordi. Il problema dunque è diminuire il costo del lavoro per le aziende e assicurare una busta paga più pesante per i lavoratori: è qui che bisogna intervenire, perché siamo il Paese che registra il maggior divario in Europa tra il costo per il datore di lavoro e la retribuzione netta del dipendente. Si chiama cuneo fiscale, e se un taglio generalizzato viene ritenuto troppo oneroso, applichiamolo almeno per i giovani”.

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