L’appello di Bandecchi (Unicusano) al Ministro Messa: “Chiedo umilmente di svolgere il mio lavoro”

Di Redazione / 13 Maggio 2022

È l’appello che il Presidente dell’Università Niccolò Cusano lancia al Ministro Messa dopo il tavolo tematico dello scorso 11 marzo, a cui hanno partecipato tutti gli Atenei telematici.

Sul nuovo incardinamento professori. “La legge, attualmente in vigore, a mio avviso senza alcun senso, ci vede impegnati nell’assunzione di nuovi professori, che onestamente non sappiamo nemmeno come potremmo utilizzare dato che il sistema didattico telematico ha necessità totalmente diverse dall’erogazione dei corsi in presenza. Il tavolo era stato creato per trattate anche questo aspetto puramente didattico, ma dopo due mesi non è successo assolutamente nulla”.

Sul futuro delle telematiche. “Siamo l’unica nazione del mondo che parla di questa distinzione trauniversità telematiche e università in presenza. La nostra ottusità non ci ha permesso di capire che gli Atenei sono prima di tutto Università, mentre i corsi di laurea possono essere erogati in più forme. Pensare, dunque, che gli Atenei tradizionali possano ritenersi superiori a quelli telematici è assurdo. La Unicusano, ad esempio, pur essendo telematica, è ai massimi livelli internazionali nella ricerca scientifica, nella terza missione universitaria, e in tante altre cose come vedrete nei prossimi risultati ANVUR che saranno divulgati a breve.”

L’appello al Ministro Messa. “Chiedo umilmente al Ministro Messa di poter svolgere il mio lavoro e di permettere ai miei 1500 dipendenti, tra impiegati e professori, di lavorare serenamente e per fare questo necessitiamo di chiarimenti sul perché sono tutti spariti da ben due mesi. Nel frattempo volevo anche informarLa che stiamo aiutando il popolo ucraino, ospitando in sede un centinaio di donne e bambini che sono scappati dalla propria terra. Sottolineo questo non per l’opera umanitaria che stiamo portando avanti ma per ricordare che siamo l’unica università con una sede idonea ad ospitare oltre gli studenti anche i rifugiati. A dimostrazione che solo i nostri corsi sono erogati a distanza, ma che la nostra università con i suoi 54mila mq è molto presente nella capitale.”

UFFICIO STAMPA

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