Investire a Dubai conviene anche nel 2021? L'opinione di Daniele Pescara, ceo di Falcon Advice
Milano, 1 Ottobre 2021. L’Italia, la culla mondiale di settori come il food, il tessile, l’artigianato, l’edilizia e i servizi turistici, invecchia sempre di più (soprattutto nel settore artigianato) ed è sempre meno fiduciosa nel futuro.
“Esposte a una crisi esogena, le aziende subirebbero conseguenze tali da metterne a repentaglio l’operatività”, spiega l’Istat. Queste imprese sul filo del rasoio si concentrano soprattutto nei settori a basso contenuto tecnologico e di conoscenza. Il rapporto dell’Istat evidenzia come in Italia il valore aggiunto è “diminuito dell’11,1% nell’industria, dell’8,1% nei servizi, del 6,3% nelle costruzioni e del 6% nell’agricoltura” . (Il Fatto Quotidiano)
Gli effetti economici più devastanti sono toccati alle attività legate al turismo.
In Italia è solo un’impresa su nove (11%) ad apparire in condizione di piena solidità.
Non è solo l’Italia a essere in sofferenza: è del 13 Settembre l’articolo di AsiaNews a riportare la situazione preoccupante della Turchia dove si contano oltre 62 mila attività in bancarotta a causa del Covid.
Che l’Europa intera e tanti altri stati mondiali siano stati messi in ginocchio dalla crisi economica degli ultimi due anni è un dato di fatto. Ma cosa è accaduto e cosa accade in quei Paesi da sempre considerati paradisi per l’economia, la tassazione e la burocrazia?
Conviene investire a Dubai dopo il Covid? La situazione negli Emirati del 2021
Che cosa succede, ad esempio, in uno dei territori da anni considerato modello internazionale di Paese forte e prospero come Dubai?
Tra i fattori significativi entrati in gioco per rafforzare la statura del Paese come destinazione sicura vi sono state senza dubbio le misure preventive per contenere la pandemia di Coronavirus rivelatesi estremamente efficaci in territorio Dubaino.
Gli Emirati Arabi Uniti guidano, infine, l'elenco dei Paesi in termini di tasso di distribuzione del vaccino, con il 79,3% della popolazione completamente vaccinata fino al 13 settembre, con il numero di test di Covid condotti pari a 78.651.247.
La percentuale di coloro che hanno ricevuto la prima dose è 90,5.
Una situazione diametralmente opposta rispetto a quella della maggioranza dei Paesi Europei ma anche di altri paradisi fiscali noti, come i paesi del Sudamerica: la regione dell'America Latina e dei Caraibi è stata, infatti, la più colpita al mondo dalla pandemia.
Conviene ancora, dunque, investire a Dubai? Ce lo spiega Daniele Pescara, imprenditore Veneto a Dubai
“Se conviene investire a Dubai? A determinate condizioni, è la cosa migliore che un imprenditore serio e preparato possa fare”. A confermarlo è il CEO di Falcon Advice, Daniele Pescara, fondatore dell’agenzia di riferimento nel Golfo Persico per costituzioni societarie, una delle pochissime accreditate direttamente con le istituzioni bancarie.
“Dubai in termini di ripresa, funzionamento dell’economia e agilità della burocrazia, presenta un distacco netto rispetto all’Italia e agli altri Paesi Europei. Questo è innegabile e lo dicono i numeri”.
Pescara, che opera sul territorio Dubaino da anni ed è selezionato nel 2020 come imprenditore Italiano a Dubai da Millionaire, non ha dubbi sul fatto che Dubai sia la meta migliore possibile per gli affari: “Daniele Pescara Consultancy supporta l’imprenditoria italiana coraggiosa e meritevole offrendo una chance per accrescere e proteggere il proprio business. Tuttavia, non deve passare il concetto che Dubai sia aperta a chiunque.”
Gli Emirati in passato offrivano la possibilità di aprire conti correnti a società straniere, sia onshore che offshore, registrate in giurisdizioni quali Seychelles, Panama, Hong Kong, e così via.
Oggi la situazione è ben diversa e le aziende che hanno una vera chance di aprire un conto bancario sono solo quelle con sede negli Emirati Arabi Uniti oppure le filiali di società straniere.
Bisogna stare attenti a investire solo con le agenzie di intermediazione accreditate presso gli istituti di credito
La difficoltà principale legata agli investimenti a Dubai consiste nel procedere secondo la regolamentazione prevista per la creazione di un conto corrente.
“L’affidabilità tipica delle banche di caratura internazionale, quali Barclays e HSBC, chiede in cambio ai suoi clienti massime garanzie e affidabilità. Ecco perché investire a Dubai senza affidarsi a chi, da tempo, opera nel settore ed ha le licenze necessarie per operare con le banche, diventa un’impresa a dir poco ardua”, dice Daniele Pescara.
Insomma, ancora oggi investire a Dubai conviene per vari aspetti: economia e stabilità finanziaria, qualità di vita, eccellenza delle infrastrutture e, ultimo ma non ultimo, la tassazione agevolata.
“In questo, Daniele Pescara Consultancy è l’unica realtà internazionale accreditata presso i migliori istituti di credito e che grazie al suo One-Stop-Shop offre un pacchetto di servizi completo, comprensivo di un anno di consulenza e di apertura di conto bancario fisico” conclude Daniele Pescara a rimarcare l’importanza di affidarsi a un’agenzia di intermediazione accreditata direttamente con gli istituti bancari.
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