Imprese edili: la grande famiglia Aicardi

Di Redazione / 30 Agosto 2022

(Chiusavecchia, 30/8/22) – “Mia zia racconta che quando avevo tre anni dicevo che da grande sarei andato a schiacciare il catrame con il rullo”. In questo ricordo d’infanzia c’è gran parte del destino di Piero Aldo Aicardi, un doppio nome nato per non fare torto a nessuno dei due nonni, ma in realtà tutti a Chiusavecchia lo chiamano Mauro, in onore del Santo del giorno di nascita.

Chiusavecchia (IM), 30 agosto 2022. Di strada Mauretto ne ha fatta, discese e salite, senza mai fermarsi neppure davanti alla tragica sorte toccata a Mariano, fratello più giovane e fidato compagno di viaggio nell’avventura iniziata nel 1986 dall’impresa.

“Il mio bisnonno aveva cominciato facendo la manutenzione delle caserme, mio nonno era passato a quella delle strade militari, mio zio ha continuato l’attività di mio nonno insieme ai suoi fratelli. Quando mio zio ha deciso di smettere, ha voluto che cominciassi da zero. Ha chiuso l’azienda che portava il suo cognome, Contestabile, mi ha passato alcune maestranze e ho aperto la mia. La sua guida è stata importantissima, mi ha insegnato tutto: manovale, muratore, autista, geometra, ragioniere. Oggi ho 11 dipendenti e ho portato alla pensione molti dei suoi operai”.

Mauretto comincia facendo accessi a siti privati, armato di pala e camion, poi col supporto dello zio sistema la prima strada a Chiusavecchia, facendosi conoscere nelle pubbliche amministrazioni.

La giornata comincia alle 7,30 del mattino, quando ci si trova tutti per fare il programma, poi ogni squadra va ciascuna sul suo cantiere. La Aicardi vanta 3 squadre: asfalto, fognature e acquedotti, cementi armati. La sera ci si ritrova per fare il punto.

La mia soddisfazione è che qualunque cosa facciamo riesca ad avere uno sviluppo ed una fine come un semplice tombino raccolga bene le acque.

La Aicardi è presente prevalentemente nel settore pubblico, da Andora ad Arma di Taggia. In ufficio ad occuparsi della contabilità c’è Barbara, rientrata da poco dopo aver già fatto parte della squadra dalla nascita dell’azienda. Nel 2019 ha fatto il suo ingresso Adele, che ha 22 anni e come suo papà ha lasciato l’università dopo essersi diplomata geometra perché preferiva lavorare in azienda. Le piace l’asfalto, le dà soddisfazione perché il risultato è immediato.

“Io ho 4 figli, ma solo Adele lavora in azienda – conclude Mauretto -. È una cosa che mi rende particolarmente felice perché mi dà una nuova motivazione nel fare le cose. Da padre, gliel’ho sempre detto, avrei preferito per lei un’altra carriera, però l’ha scelta lei e io sono contento, spero che lo sia anche lei! Da quando è arrivata riesco di nuovo ad avere una visione più positiva delle cose in generale. D’altronde un po’ di luce bisogna pur provare a vederla al fondo del tunnel. Fino a qualche anno fa in questo settore si navigava a vista, ora riusciamo a fare anche un po’ di programmazione. Nonostante tutto quello che sta succedendo nel mondo, non ho mai dovuto lasciare a casa nessun dipendente, il lavoro fortunatamente non manca grazie alla duttilità delle proprie maestranze”.

Chi invece mancherà è Mariano, scomparso sotto una montagna di terra alla fine di una delle tante giornate di lavoro vissute fianco a fianco a Mauretto 15 anni fa. Una ragione in più per non arrendersi di fronte alla difficoltà della vita, con la certezza che nei momenti più bui se si alza lo sguardo verso il cielo c’è la buona stella di Mariano che incoraggia a non mollare.

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