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Immobili: Ass. gestori affitti brevi, riconoscere figura property manager, settore vale 10 mld
Roma, 9 mar. (Adnkronos/Labitalia) – A livello nazionale attualmente gli immobili online sono circa 600mila, di cui quasi 250mila gestiti da imprese, quindi da operatori professionali. Complessivamente, il valore delle prenotazioni del 2022 derivante dal mercato degli affitti brevi eĢ stato di quasi 12 miliardi di euro, con un indotto che va moltiplicato per 4. Vuol dire che per ogni euro corrisposto da un viaggiatore per affittare una casa in cui soggiornare, ne vengono spesi almeno 4 nell’indotto, tra trasporti, esperienze, cultura ed enogastronomia. Sono alcuni dei dati che Aigab-Associazione italiana gestori affitti brevi ha messo sul tavolo, con lāintervento del presidente Marco Celani, della IV commissione Senato Politiche Europee, chiamata ad esaminare le modifiche al Regolamento europeo sugli affitti brevi in discussione in queste settimane. Nel corso dellāaudizione, il presidente Celani ha innanzitutto delineato il perimetro del mercato italiano: āRispetto allāasset delle seconde case degli italiani non utilizzate, circa 6,3 milioni, quelle immesse nel circuito del vacation rental sono solo circa 600mila. Di queste 200mila sono gestite da aziende. Complessivamente, gli operatori professionali sono tra i 20 e i 30 mila, con un indotto nel mondo del lavoro tra 120 e 150mila persone. Il vacation rental vale circa 10 miliardi di euro, di cui quasi 7 intermediati da Online Travel Agencies con 550mila alloggi online; un raddoppio dimensionale guidato dallāaumento degli immobili online puoĢ incrementare il Pil senza investimenti pubblici, solo grazie a interventi normativiā. Secondo le stime del Centro Studi Aigab, lo Stato dovrebbe essere in grado di raccogliere circa 1 miliardo lāanno da cedolare secca e 300 milioni da Iva su commissioni di gestione. La richiesta di Aigab ĆØ che āil property manager, in quanto operatore professionale che gestisce le unitaĢ immobiliari di molti proprietari, sia riconosciuto come un attore fondamentale del settore e il miglior alleato dei governi nel vigilare sulla legalita; il sommerso eĢ, infatti, lāelemento che impatta negativamente la concorrenza ed eĢ il primo elemento di disturbo dellāattivitaĢ degli affitti breviā. āCome associazione di categoria – ha detto il presidente Celani nel corso dellāaudizione – vediamo positivamente un Regolamento europeo che punti ad armonizzare la raccolta dei dati: il fenomeno degli affitti brevi ĆØ in rapido sviluppo a causa di molti fattori che non possono essere ignorati o banalizzati. Il primo e piĆ¹ importante ĆØ il trend demografico negativo che svuota le case degli Italiani e le rende un fardello per le famiglie che le ereditano e che hanno la possibilitĆ di venderle o metterle a reddito. L’affitto a lungo termine ĆØ l’opzione preferita con oltre 4,5milioni di case che hanno questa destinazione. Gli affitti brevi sono un ripiego temporaneo per chi non ha ancora deciso cosa fare della propria casa o non vuole bloccarla per troppo tempo o non si sente di correre un rischio di insoluto troppo alto, o semplicemente la casa ĆØ piĆ¹ adatta o piĆ¹ remunerativa nel circuito del breve”. “La maggior parte delle case online – ha spiegato – sono in destinazioni secondarie, deserte d’inverno e popolate d’estate. Solo una piccola parte sono nei centri storici (meno del 10% del totale online). Siamo d’accordo con l’obiettivo di misurare il fenomeno, raccogliendo informazioni da host privati e dalle piattaforme. Riteniamo perĆ² che quando una casa ĆØ gestita da un property manager professionista debba essere questo il titolare degli adempimenti in quanto ĆØ il soggetto che ha il piĆ¹ completo set informativo sulle prenotazioni dell’immobile”. “Ogni piattaforma vede solo la sua parte di prenotazioni, mentre il property manager vede l’intero calendario e in Italia ĆØ giĆ responsabile di una serie di adempimenti ben piĆ¹ rilevanti, dall’essere sostituto d’imposta, alla responsabilitĆ della raccolta e versamento della tassa di soggiorno, al riconoscimento dell’ospite, invio dati alla Questura e all’Istat, come si vede adempimenti molto piĆ¹ importanti di una raccolta dati aggiuntiva”, ha aggiunto. “Peraltro, tutti adempimenti – ha puntualizzato – a carico degli imprenditori che svolgono professionalmente questa attivitĆ . Il property manager deve essere visto come un alleato delle istituzioni e la crescita di questa professione deve essere valorizzata perchĆØ in grado di contribuire al ripopolamento dei borghi, alla capacitĆ di attrazione di viaggiatori stranieri che contribuiscono positivamente al saldo della bilancia dei pagamenti, all’indotto. Si tratta di imprenditori che investono in tecnologia e marketing, assumono dipendenti in Italia, spesso richiamandoli da esperienze all’estero. Se il Parlamento italiano facesse suo l’emendamento proposto da Aigab, metterebbe un tassello importante nel monitoraggio efficace del fenomeno affitti brevi e nel dare agli enti locali degli alleati nella salvaguardia della legalitĆ e del livello di servizio agli ospitiā. āI proprietari che scelgono di affidare la propria casa bene-rifugio ai property manager, che gliela gestiscono professionalmente nel pieno rispetto di tutti gli adempimenti che il sistema normativo e fiscale prevedono – si legge ancora nella Memoria depositata da Aigab ed acquisita dalla IV Commissione – lo fanno non attratti da facili guadagni (la redditivitaĢ degli affitti brevi non eĢ tanto diversa da quella dei 4+4); lo fanno percheĢ si sentono garantiti da una gestione professionale certificata. A paritaĢ di redditivitaĢ per il proprietario, va detto poi che un immobile gestito con le locazioni brevi genera per lo Stato circa il doppio di tasse tra cedolare secca, Iva e tassa di soggiorno rispetto a un contratto tradizionale 4+4”. “Inoltre, gli imprenditori del turismo professionale in appartamento sono facilmente monitorabili ed essendo organizzati in forma di impresa fanno emergere completamente lāIvasulle commissioni di prenotazione, oltre ad agire da sostituto di imposta, per conto dei proprietari riguardo la cedolare secca, e da agente riscossore per i Comuni rispetto alla tassa di soggiornoā, conclude il testo.